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Evoluzione del progesso tecnico e impatto sulla tutela ambientale


            re” di tali servizi per poterli usare efficientemente. In verità la questio-
            ne è assai più complessa e l’efficienza nell’uso dell’ambiente non coin-
            cide con la sostenibilità dello sviluppo che è principalmente una que-
            stione di equità intergenerazionale.  22  Ovviamente l’uso efficiente
            migliora le prospettive per la sostenibilità ma non la garantisce. Né d’al-
            tra parte può risolversi una questione di equità intra e intergenerazio-
            nale senza una precisa esplicitazione di ciò che riteniamo equo. Se, per
            esempio, siamo disposti a ritenere equo passare alle generazioni future
            uno stock di capitale complessivo (naturale e prodotto dall’uomo) che
            assicuri un consumo pro capite per le generazioni future almeno ugua-
            le a quello delle generazioni presenti, come propone Hartwick, allora si
            è in grado di determinare il sentiero di sviluppo sostenibile (che eviden-
            temente è anche efficiente) e potenzialmente di percorrerlo tramite il
            reinvestimento della rendita ottenuta sul capitale naturale. (La regola di
            Hartwick del reinvestimento della rendita si basa sull’ipotesi di comple-
            ta sostituibilità tra capitale naturale e prodotto dall’uomo). Occorre
            perciò rendere espliciti i termini dell’equità e poi cercare le regole eco-
            nomiche che possano soddisfarli.  23


            ii. La supposta conciliazione tra crescita e protezione ambientale che la
            teoria della crescita endogena dovrebbe riuscire ad assicurare grazie
            all’enfasi sul progresso tecnico come “conoscenza”, non esce certo raf-
            forzata dagli studi empirici, per esempio di Denison, sulla riduzione del
            tasso di crescita della produttività negli Stati Uniti manifestatosi negli
            anni ‘70. Questi studi troverebbero che tra le cause del rallentamento vi
            sarebbe l’introduzione e l’applicazione di stringenti regolamentazioni
            per la protezione ambientale. Senza attribuire maggiore importanza a
            questi risultati di quanto non facciano gli autori, ci sembra però che deb-
            bano almeno contribuire a non ritenere automatica questa conciliazione
            via progresso tecnico. Può anche darsi che non siano conciliabili.
            Rafforzano l’argomentazione gli studi sull’esportazione delle sostanze
            tossiche verso Paesi a regolamentazioni ambientali meno stringenti. 24
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            iii. Secondo la teoria dei prezzi delle materie prime non rinnovabili, tut-  oI-n
            tora esprimibile nella regola di Hotelling, essi dovrebbero crescere         n
                                                                                         n
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