Page 147 - SilvaeAnno01n03-005-Sommario-pagg.004.qxp
P. 147
Evoluzione del progesso tecnico e impatto sulla tutela ambientale
di un paese, quando cioè il reddito pro capite è basso, scarse risorse sono
destinate alla protezione ambientale e la crescita avviene ai danni dell’am-
biente mentre oltre un certo livello di reddito pro capite la relazione si
inverte e crescita del reddito e protezione ambientale si muovono nella
stessa direzione. L’inversione della relazione è il frutto di vari effetti tra i
quali prevale quello noto come effetto composizione del PIL che provo-
ca la sostituzione di prodotti sempre più favorevoli all’ambiente, ovvero
la sostituzione di prodotti altamente inquinanti con prodotti via via
meno inquinanti la cui produzione è resa possibile dal maggior reddito
pro capite che consente di destinare risorse crescenti alla protezione
ambientale anche intesa nel senso di investimenti in ricerca di tecnologie
più pulite. Del resto anche la domanda di protezione ambientale cresce
con il crescere del reddito pro-capite, implicitamente relegando i beni
ambientali tra quelli di lusso. Dunque se quando il reddito pro capite
16
raggiunge un certo livello, la crescita si accompagna a miglioramenti
ambientali, le aspettative in riferimento ai Paesi sviluppati dovrebbero
essere ottimistiche mentre nel caso dei Paesi arretrati, nei quali le situa-
zioni ambientali sono notoriamente molto deteriorate per una moltepli-
cità di ragioni che qui non affrontiamo, si tratterebbe di riuscire ad inne-
scare il processo di crescita, con il che la protezione ambientale seguireb-
be spontaneamente. (La crescita sanerebbe i problemi ambientali così
come generalmente si ritiene che possa ridurre la povertà, la criminalità,
far nascere e prosperare la democrazia, ecc.). In verità, mentre per alcu-
ni inquinanti la relazione a campana è stata individuata , per altri essa non
sembra sussistere. (In Figura 6 in Appendice può vedersi come relazioni
di tipo Kuznets siano riscontrabili in riferimento al particolato e al bios-
sido di zolfo ma non lo siano rispetto all’accumulazione di rifiuti pro
capite e rispetto all’emissione di biossido di carbonio pro capite. È forse
appena il caso di richiamare l’attenzione sul problema praticamente
esplosivo dei rifiuti).
Nei limiti della loro portata, i tre indicatori consentirebbero un giu-
dizio positivo sulla crescita passata che, se si perpetuasse nel futuro,
potrebbe indurre all’ottimismo. Ma anche supponendo che il futuro .3
continui come il passato, cosa che evidentemente non è scontata, non oI-n
sembra che questi indicatori segnalino comportamenti economici effet- n
n
A
SILVÆ 159