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nazionale e locale, fondata su basi naturalistiche (rinnovazione naturale, continuous
          forest cover nei soprassuoli governati a fustaia, prevalenza di formazioni miste con
          specie autoctone e limitata presenza di specie esotiche) e di sostenibilità” .
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          La portata innovativa del TUFF risiede nell’aver specificato finalmente cosa
          debba intendersi per “programmazione forestale” di lungo periodo, quindi in
          antitesi  all’abbandono colturale,  stabilendo  una  gerarchia  programmatica
          che parte dalla SFN e si articola in ulteriori tre diversi livelli discendenti in
          un’ottica di armonizzazione “a cascata” dal livello nazionale a quello locale.
          La valorizzazione della produzione legnosa e non (prodotti secondari del
          bosco), rappresenta una delle finalità della programmazione e pianificazione
          forestale quale opportunità economica per molti comprensori boschivi.
          A  tale  scopo,  l’art.  6  comma  7  del  TUFF  ha  previsto  un  apposito  d.m.
          attuativo “(…) per la definizione dei criteri minimi nazionali di elaborazione dei
          piani  forestali  di  indirizzo  territoriale  (…)  e  dei  piani  di  gestione  forestale,  o
          strumenti  equivalenti  (…)”  con  l’obiettivo  “di  armonizzare  le  informazioni  e
          permettere una loro informatizzazione su scala nazionale”.
          L’articolo  disciplina  poi  una  programmazione  e  pianificazione  forestale
          multilivello ,  prevedendo  la  seguente  articolazione  al  di  sotto  del livello
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          statale costituito dalla Strategia Forestale Nazionale:

              -   il Programma Forestale Regionale (PFR);
              -   il Piano Forestale di Indirizzo Territoriale (PFIT);
              -   il Piano di Gestione Forestale (PGF).

          La gestione forestale “attiva” e l’addizionalità

          Secondo la definizione di “Forest Europe”, adottata dall’Organizzazione delle
          Nazioni  Unite  per  l’alimentazione  e  l’agricoltura  (FAO),  per  “Gestione
          Forestale  Sostenibile” si intende “ la gestione e l'uso delle foreste e dei terreni
          forestali in un modo e ad un ritmo che mantengano la loro biodiversità, produttività,
          capacità di rigenerazione, vitalità e il loro potenziale per svolgere, ora e in futuro, le

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          29  R. Motta, J. Bo Larsen, op. cit., p. 59.
          30  M. Brocca, La pianificazione forestale, in N. Ferrucci (a cura di), Commentario al Testo Unico in
          materia di foreste e filiere forestali (d. Lgs. 3 aprile 2018, n. 34), Milano, Wolters Kluwer, 2019, pp.
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