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Conclusioni

               La materia forestale riveste carattere strategico per l’economia nazionale e si
               pone in maniera trasversale alle diverse politiche di settore e agli apparati
               normativi  che  ne  disciplinano  i  molteplici  aspetti,  in  un  contesto
               internazionale e comunitario sempre più attento e orientato alla dimensione
               eco-sostenibile.
               Il trasferimento delle competenze alle Regioni, operato negli anni ’70 per
               quel che attiene alla materia forestale non è stato immediatamente seguito
               da una legge quadro nazionale, ma da singole leggi regionali, a scapito della
               uniformità e visione d’insieme nella governance di settore.
               Dal  2001,  il  d.lgs.  del  18  maggio,  n.  227,  raggiunge  una  nuova  visione
               strategica  di  medio-lungo  periodo  (20  anni)  e  getta  le  basi  per  una
               pianificazione della gestione attiva e sostenibile delle foreste. Le politiche
               forestali nazionali debbono considerare che “i boschi italiani, a differenza della
               prima metà del secolo scorso, non sono costituiti più da popolamenti degradati da
               difendere dai tagli e dal pascolo, bensì sono una risorsa naturale ed un potenziale
               economico da valorizzare con il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali e gli
               operatori economici in maniera attiva, partecipata e sinergica …” .
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               La  riforma  del  2018  evidenzia  che  la  multifunzionalità  (inclusa  la
               produttività) del bosco assume un ruolo strategico per l’economia nazionale,
               potendo contribuire allo sviluppo delle aree montane e collinari rurali e di
               nuove “economie verdi”, mediante la gestione attiva del patrimonio forestale
               nazionale e la promozione dello sviluppo sostenibile delle sue filiere.
               Ecco  che  emerge  chiaramente  il  valore  della  pianificazione  e  della
               programmazione  (che  possiamo  usare  come  sinonimi),  che  consente  di
               rendere “appetibile”  il  mercato  forestale  per  gli  addetti  ai  lavori,  anche
               mediante  la  previsione  di  incentivi  e  finanziamenti  non  appesantiti  da
               gravami burocratici che ne impediscano il reale accesso.
               Allora diventa fondamentale riportare l’attenzione sulle aree rurali montane
               e  collinari, già  oggetto  in  un  ormai  lontano  passato di  attenzioni da parte
               della  politica  nazionale, al fine di  riprendere in mano un territorio che  per

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               41  A. Marciano - Dispense Corsi di specializzazione e formazione forestale dell’Arma dei Carabinieri.


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