Page 128 - ok rivista silvae dicembre 2024
P. 128

troppo tempo è stato lasciato in stato di incuria, “incolto” potremmo dire,
          con disordinate “incursioni” volte al solo sfruttamento per trarre il massimo
          guadagno  nel  minor  tempo  possibile  e  con  danni  al  soprassuolo  e
          all’ambiente.
          Ed  è  proprio  la  presenza  (e  il  ritorno)  dell’uomo,  l’occhio  attento  del
          coltivatore di boschi serio e competente guidato da una pianificazione che
          preservi  nel  medio-lungo  periodo,  supportato  da  una  pubblica
          amministrazione consapevole di tutelare un interesse superiore, non solo del
          singolo,  ma  collettivo,  e  destinatario  di  adeguati  incentivi  a  fronte  di
          interventi razionali, che la cura del territorio tornerà ad essere lo strumento
          per far fronte ai fenomeni conseguenti all’abbandono colturale e “culturale”:
          il dissesto idrogeologico, gli incendi boschivi e la perdita di biodiversità.
          A ciò si aggiunga, infine, l’addizionalità derivante da interventi migliorativi
          a fronte di pagamenti per l’offerta di servizi ecosistemici, altro volano di
          sviluppo per le imprese che operano nel settore.
          Il  TUFF,  in  definitiva,  è  uno  strumento  di  contrasto  all’abbandono  e  al
          declino  demografico  nelle  aree  interne  e  incentivo  per  la  crescita
          occupazionale, elemento di valorizzazione di tutte le attività economiche e
          imprenditoriali che ruotano intorno all’ecosistema bosco (filiera del legno e
          dei  prodotti  secondari,  turismo,  conservazione  della  biodiversità),  nel
          rispetto del territorio, dell’ambiente, del paesaggio e del clima.


















                                              128
   123   124   125   126   127   128   129   130   131   132   133