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il territorio mediante la disciplina del vincolo idrogeologico .
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               In un percorso lungo oltre un secolo, “i boschi italiani, da risorsa economica nella
               esclusiva  disponibilità  del  proprietario,  privato  e  pubblico,  sono  infatti  diventati
               mezzo per  la  tutela  idrogeologica  del  territorio, fattori  di sviluppo  dell’economia
               nazionale, componenti essenziali del paesaggio, scrigno di valori ecologici meritevoli
               di tutela e protezione, habitat indispensabili alla conservazione di specie, presidi di

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               tutela dell’ambiente” .
               Quanto    precede,   per    una   puntuale    contestualizzazione,   deve
               necessariamente essere letto alla luce dell’evoluzione economica in un’ottica
               ambientale e orientata alla sostenibilità.
               Per lungo tempo, fin verso la prima metà degli anni ’60 del secolo scorso, la
               tutela dell’ambiente veniva considerata una materia degna del solo interesse
               interno per gli Stati.
               Successivamente  la  Comunità  internazionale  iniziò  a  comprendere  la
               necessità  di  un’azione  comune,  venendosi  così  a  creare  un  diritto
               internazionale  dell’ambiente  costituito  da  norme  consuetudinarie  e
               convenzionali, principi generali e altri atti ad efficacia non vincolante.
               La nuova fase della politica ambientale internazionale si inaugura con la
               Conferenza delle Nazioni unite sull’ambiente umano tenutasi a Stoccolma
               nel  1972,  conclusasi  con  l’adozione  di  un  Piano  d’azione  e  di  una
               Dichiarazione di principi.
               Nel giugno del 1992 si è tenuta a Rio de Janeiro la Conferenza delle Nazioni
               Unite  sull’ambiente  e  sullo  sviluppo.  La  Conferenza  si  concluse  con  la
               redazione di tre importanti documenti e, in particolare, con la “Dichiarazione
               di principi per la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste”.
               Lo  sviluppo si  definisce  sostenibile   quando  è  in  grado di  assicurare  un
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               16  Per approfondimenti v. I. Franceschini, 1923-2023: cento anni dalla “Legge Serpieri”, strumento
               per la tutela, la gestione e la valorizzazione dei boschi italiani, in Rivista tecnico scientifica e ambientale
               Silvae on-line dell’Arma dei Carabinieri consultabile sul sito  www.carabinieri.it  (“ultimo accesso:
               06/04/2024”).
               17   Accademia  Italiana  di  Scienze  Forestali,  Cento  anni  dalla  “Legge  Serpieri”,  Tutela,  gestione  e
               valorizzazione dei boschi italiani, consultabile al sito www.aisf.it (“ultimo accesso: 06/04/2024”).
               18   Dal  Rapporto  Bruntland  del  1987  “Lo  sviluppo  che  è  in  grado  di  soddisfare  i  bisogni  della
               generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare
               i propri”.


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