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base di carne o a prodotti ottenuti in prevalenza da carne;
          b) riferimenti alle specie animali o a gruppi di specie animali o a una morfologia
             animale o un'anatomia animale;
          c) terminologie specifiche della macelleria, della salumeria o della pescheria;
          d) nomi di alimenti di origine animale rappresentativi degli usi commerciali.”.
          Di  fatto,  in  base  a  tali  disposizioni,  non  potranno  essere  ulteriormente
          commercializzati  sul  territorio  nazionale  prodotti  con  le  seguenti
          denominazioni,  che  costituiscono  frequenti  e  palesi  esempi  di  “meat
          sounding”:
          -  cotolette vegetariane;
          -  ragù vegetale;
          -  burger vegetali;
          -  wurstel vegetali;
          -  polpette vegetali;
          -  hamburger di soia;
          -  bistecca di tofu;
          -  mortadella vegana.
            Appare opportuno, comunque, precisare, che le citate misure:
          -  non  precludono  l’aggiunta  di  proteine vegetali,  aromi  o ingredienti  ai
             prodotti di origine animale;
          -  non si applicano quando le proteine sono prevalentemente presenti nel
             prodotto contenente proteine vegetali e purché non si induca in errore il
             consumatore circa la composizione dell’alimento;
          -  non  si  applicano  alle  combinazioni  di  prodotti  alimentari  di  origine
             animale con altri tipi di prodotti alimentari che non sostituiscono, né sono
             alternativi  a  quelli  di  origine  animale,  ma  sono  ad  essi  aggiunti
             nell’ambito di tali combinazioni.
          La Legge presuppone che, con successivo Decreto Masaf, venga adottato
          uno specifico elenco delle denominazioni di vendita degli alimenti che, se
          ricondotte  a  prodotti  di  origine  vegetale,  possono  indurre  in  errore  il
          consumatore sulla composizione stessa della matrice alimentare interessata.
          L’art. 4 individua le Autorità  in  materia  di  controlli  sull’applicazione delle
          disposizioni  della Legge: “Il  Ministero  della  Salute,  le Regioni, le Province




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