Page 55 - Silvae MAggio Agosto
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Le concentrazioni più elevate di specie minacciate si riscontrano in America
               Centrale,  Andetropicali,  montagne  del  Camerun  occidentale  e  Nigeria
               orientale, Madagascar, Ghati occidentali (India) e Sri Lanka.
               Oggi  l’uomo  sta   riportando  il   pianeta  alla   situazione  analoga   a quando
               esisteva un unico grande continente.
               Prima  che  gli  umani  entrassero in  scena,  gli  animali  e  le  piante  avevano
               difficoltà  a  trasferirsi  in  posti  nuovi;  ad  eccezione  di  uccelli  e  spore  che
               potevano essere trasportate dal vento, in grado quindi di  attraversare gli
               oceani verso nuovi continenti. Le attività umane di introduzione attiva e
               passiva  di  specie  aliene  stanno  riorganizzando  il  biota  terrestre  con  il
               risultato  che  località  reciprocamente  molto  lontane  sono  diventate  più  o
               meno  simili  nella  composizione  delle  specie.  A  causa  di  questo
               rimescolamento  antropogenico  si  verifica  una  certa  omogeneizzazione  di
               quasi  tutti  i  gruppi  tassonomici,  con  un  cambiamento  della  ricchezza  di
               specie  e  una  generale  somiglianza  delle  comunità  che  compongono  gli
               ecosistemi.  Per  contrastare,  almeno  in  parte,  queste  tendenze  è  possibile
               sviluppare alcune buone pratiche che per gli anfibi e i rettili possono essere:
               miglioramento  e  gestione  dei  siti  riproduttivi;  mitigazione  degli
               investimenti  stradali  (roadkill);  prevenzione  sanitaria;  interventi  di
               eradicazione  di  specie  alloctone.  La  misura  della  frammentazione  degli
               ecosistemi e il dimensionamento dei corridoi di connessione fra le aree di
               riserva come la perimetrazione stessa dei parchi e delle cinture di rispetto
               sono  impossibili  oggi  senza  i  criteri  dell’  ecologia  del  paesaggio.  Anche
               l’abbandono  di  criteri  “puristi”  cioè  volti  al  recupero  di  una  mitica
               naturalità  senza alcun  intervento  umano, è dovuto a principi di ecologia
               del  paesaggio.  L’obiettivo  ultimo  è  la  definizione  di  paesaggio  vegetale
               inteso  come  fisionomia  sia  di  ambienti  con  vegetazione  naturale  sia  di
               ambienti modellati dall’azione dell’uomo.

               La straordinaria ricchezza della fauna d’Italia

               L’Italia è caratterizzata da un patrimonio di biodiversità tra i più significativi
               in ambito europeo, sia per numero totale di specie animali e vegetali sia per




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