Page 43 - Silvae MAggio Agosto
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Fra i diversi gruppi emerge, anche in questo caso, l’enorme numero di insetti
               che  annoverano  1,05  milioni  di  specie;  quindi  le  piante  (piante  a  fiore,
               conifere, felci, muschi e alghe) con oltre 423.000 specie; infine, i funghi con
               120.000 specie.

               La tassonomia in crisi

               Il numero di specie lievita da circa 15.000 a 19.000 nuove unità ogni anno,
               per  la  maggior  parte  scoperte  nella  fascia  tropicale.  Ciononostante,  la
               tassonomia è una scienza in crisi di risorse umane e finanziarie. Una crisi
               tanto grave da essere riconosciuta come “impedimento tassonomico”.
               Le  conoscenze sulla  biodiversità  permangono largamente  inadeguate:  sia
               perché la maggior parte delle specie che vivono sulla Terra non sono state
               ancora formalmente descritte (carenza di Linneo, “the Linnean shortfall”); sia
               per la mancanza di conoscenze sulle relazioni evolutive esistenti tra le specie
               e quindi sui loro rapporti di parentela e affinità (carenza di Darwin,  “the
               Darwinian shortfall”); sia  perché  la distribuzione geografica della maggior
               parte delle specie è poco conosciuta e spesso lacunosa (carenza di Wallace,
               “the Wallacean shortfall”).


               Le    gravose    lacune     conoscitive   sulla    ricchezza,    abbondanza    e

               distribuzione delle specie sono sempre state considerate uno dei maggiori
               ostacoli per le azioni di conservazione della biodiversità.
               Oltre a questi tre deficit di base, i ricercatori ne hanno identificati altri che
               contribuiscono a peggiorare la nostra conoscenza sulla biodiversità.
               Questo stato di crisi è evidenziato dal lavoro di un team di ricercatori europei
               che  ha  utilizzato  i  database  “Fauna  Europaea  e  Zoological  Record”  per
               dimostrare  che  anche  regioni  altamente  industrializzate  sebbene  con
               tradizioni  consolidate  di  studi  tassonomici  come  l’Europa,  costituiscono
               importanti serbatoi di specie conosciute. Nel Vecchio Continente (Europa,
               Africa, Asia) si stanno scoprendo nuove specie con ritmi senza precedenti;
               dagli anni Cinquanta del secolo scorso ad oggi sono state descritte in media
               più di 770 nuove specie ogni anno che si aggiungono alle 125.000 specie di
               piante e animali terrestri e d’acqua dolce già conosciute.




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