Page 114 - Silvae MAggio Agosto
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Altra questione particolarmente critica e complessa, affrontata
successivamente alla riforma del Titolo V dal Giudice delle leggi, riguarda
l’esatta suddivisione di competenza tra Stato e Regione in tema ambientale.
La Corte Costituzionale, nel dipanamento dell’assetto delle competenze
tracciato dal riformato Titolo V, è intervenuta più volte negli anni successivi
per chiarire i profili di questa ripartizione.
Come affermato dalla sentenza Corte Cost. 378 del 2007, si deve distinguere
tra tutela o conservazione, affidata alla competenza statale, ed utilizzazione
o fruizione dell’ambiente, affidata alle competenze regionali.
Dall’altro canto, la “trasversalità” dell’ambiente legittima interventi
normativi delle Regioni le quali, nell’esercizio delle loro competenze, curano
interessi all’ambiente funzionalmente collegati, ancorché si tratti di un
esercizio regionale “condizionato”, ossia tenuto a non diminuire la tutela
ambientale stabilita dallo Stato.
In altri termini, la competenza dello Stato alla tutela e conservazione
dell’ambiente “concorre” autonomamente e “non si intreccia”, con le altre
competenze regionali concernenti la fruizione dell’ambiente, ognuna delle
quali ha un oggetto diverso.
Tale tematica, in ogni caso, presenta tutt’oggi aspetti di criticità, in quanto
non è sempre possibile circoscrivere in modo oggettivo le competenze in
materia ambientale, causando contaminazioni reciproche, né è sempre
possibile disgiungere la tutela dalla valorizzazione.
La cura dell’ambiente, sottintende interessi interconnessi, trasversali e
fondamentali, richiede un’azione integrata e coordinata, nei ruoli e nelle
funzioni, una tutela cioè “multilivello”, nel rispetto e attuazione dei principi
di sussidiarietà, adeguatezza e leale collaborazione tra i diversi livelli di
governo - sanciti dall’art. 117 e 118 della Costituzione - per dare voce,
attraverso il costante dialogo istituzionale, sia alle esigenze di uniformità che
di differenziazione, nel corretto bilanciamento dei diritti costituzionali in
gioco.
Negli ultimi venti anni si è sentita la necessità di formalizzare in
Costituzione il diritto alla tutela ambientale, con numerose iniziative
parlamentari, non giunte a compimento.
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