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Legge Quadro sulle aree protette: l’organizzazione generale del territorio nei parchi nazionali


            tà giuridico-normativa del parco, viene da alcune parti criticata giacché
            essa si porrebbe in essere con l’assenza di adeguati moduli di raccordo
            e di coordinamento con gli altri Enti costituzionali interagenti sul ter-
            ritorio la cui rappresentanza, peraltro, in seno agli organi amministrati-
            vi del parco risulta limitata e imperfetta.
               Si è infatti prospettata una sottrazione di competenze da parte degli
            organismi centrali nei confronti del sistema autonomistico degli Enti
            locali, i cui poteri in tema di programmazione urbanistica, ambientale,
            economica sono stati rafforzati dalla recente legge sull’ordinamento
            delle autonomie locali.
               Così ad esempio l’art. 15 della legge n. 142/1990 affida alle provin-
            ce il compito di elaborare e predisporre direttamente il piano territoriale
            di coordinamento economico-urbanistico-ambientale con effetti di subor-
            dinazione da parte degli Enti e Amministrazioni pubbliche interessate
            che in tal modo «si trovano di fronte a strumenti di programmazione,
            spesso contrastanti tra loro, accumulatisi per sedimentazioni successive
            e rispetto ai quali l’unica gerarchia appare quella della prevalenza del
            piano successivo cronologicamente» (cfr. Tornati).
               Non vi è dubbio che in presenza di più strumenti di programmazio-
            ne e/o pianificazione generale del territorio a cui concorrono, come
            visto, Comuni, Province e Comunità montane, ognuno ampiamente
            facoltizzato dalla legge, il piano del parco proprio perché assurge ad un
            rango egemone debba necessariamente attuare il principio del coordi-
            namento amministrativo, quale modulo di raccordo atto a soddisfare
            esigenze di funzionalizzazione e razionalizzazione della stessa attività
            programmatoria e amministrativa.
               Sotto tale profilo il coordinamento, come figura organizzativa terri-
            toriale, appare pertanto esprimere l’esigenza di equilibrio fra interessi
            anche contrastanti (tutela dell’ambiente e sviluppo economico) per il
            soddisfacimento di uno specifico interesse e per la formazione di un
            indirizzo unitario pur in presenza di un sistema di interferenze costitui-
            to dalla presenza di Enti legittimati, in tema di programmazione, ad
            operare in autonomia. Ed è dunque essenziale che il piano del parco sia      .2
            preceduto da un concordato preventivo con i soggetti “costretti” a           oI-n
            subirlo poiché non vi è dubbio che l’aspetto concorsuale, acquisito          n
                                                                                         n
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