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Legge Quadro sulle aree protette: l’organizzazione generale del territorio nei parchi nazionali


               l’esecuzione di opere di riqualificazione ambientale (difesa del suolo,
               ricostituzioni boschive, musei, centri visitatori, ecc.) e per l’incentiva-
               zione economica di attività occupazionali e produttive compatibili.
                  Le ordinanze ministeriali di salvaguardia, a carattere prescrittivo-
               conformativo, emanate per scongiurare il pericolo di manomissioni
               ambientali sono insufficienti occorrendo, nel contempo, una serie di
               azioni di tutela attiva e valorizzazione delle risorse ambientali che devo-
               no trovare concreta attuazione anche nell’elaborazione del piano plurien-
               nale economico e sociale (cfr. art. 14).
                  La complessità delle interrelazioni territoriali - sotto il profilo natu-
               ralistico, antropico, storico ed economico - e l’esigenza di verificarne le
               compatibilità in funzione degli scopi e delle finalità del parco, impone
               un rigoroso ed approfondito studio preliminare talché il piano possa
               soddisfare l’ambizioso obiettivo di disciplinare l’organizzazione gene-
               rale del territorio che richiede, dunque, una serie di operazioni scienti-
               fiche e di modelli interpretativi e descrittivi, interdisciplinari e coordi-
               nati, che sappiano connotare qualitativamente le risorse naturali, i beni
               ambientali, la storia e la cultura dell’uomo, i criteri per superare il dua-
               lismo uso-tutela delle risorse.
                  Significativa, a tal proposito, è l’utilizzazione integrata delle procedu-
               re e metodologie, già adottate e sperimentate, in tema di programma-
               zione urbanistica, paesaggistica e di V.I.A., dal cui intreccio può svilup-
               parsi una radiografia territoriale dai contorni nitidi e sufficientemente
               approssimata.
                  Le componentistiche territoriali dell’area interessata devono, dun-
               que, essere scomposte, analizzate ed essere successivamente ricompo-
               ste nella loro globalità riaggregandone le funzioni e le destinazioni
               d’uso.
                  Tale metodologia esige una fase preliminare di conoscenza del terri-
               torio, una interpretazione di verifica dei dati di riferimento in relazione
               agli obiettivi prefissati, una valutazione di compatibilità tra le realtà eco-
               nomiche e produttive e la tutela delle risorse naturali. Tale processo
               richiede una mappatura tematica e sistematica, attraverso l’elaborazio-
          A
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               ne di tavole e delle componenti naturali ed antropiche che possono
               essere sistematicamente riassunte nella tabella 1 (cfr. Oneto).
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