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Legge Quadro sulle aree protette: l’organizzazione generale del territorio nei parchi nazionali


            intrasformabilità di beni qualificati come bellezze naturali: l’uso dei
            suoli e l’esercizio dello  ius aedificandi soggetti al potere autorizzativo
            dell’Ente parco; il vincolo di inedificabilità all’interno di aree classifica-
            te come riserve naturali integrate.
               L’aspetto prescrittivo è invece rinvenibile nella regolamentazione
            delle utilizzazioni forestali, del pascolo e nei divieti di caccia e pesca
            nonché nella disciplina delle costruzioni pubbliche e private.
               Da quanto precede si appalesa una rilevante ingerenza del piano nei
            confronti del diritto di proprietà che per ciò tale viene sostanzialmen-
            te compresso per la “conservazione e la valorizzaione del patrimonio
            naturale” (cfr. art. 1). Tuttavia l’art. 15 della legge quadro prevede
            espressamente che “i vincoli derivanti dal piano delle attività agrosilvo-
            pastorali possono essere indennizzati sulla base di principi equitativi”.
            È di tutta evidenza la portata storica, concettuale ed applicativa di tale
            norma giacché il legislatore riconosce l’indennizzabilità del vincolo
            finora negata nell’imposizione delle limitazioni al diritto di proprietà
            nel settore forestale (R.D. 3267/1923) ed in quello paesaggistico
            ambientale (L. 1497/1939). Si è in sostanza riconosciuto che l’ingeren-
            za dell’impianto vincolistico nei confronti delle attività agrosilvopasto-
            rali può essere talmente rilevante e penetrante da giustificare un risto-
            ro a compensazione delle redditualità ritraibili nell’esercizio di una nor-
            male facoltà di godimento e  di utilizzazione dei beni economici.
               Proprio per la complessità dei rapporti economici, programmatici
            ed amministrativi che si intendono pianificare, il piano del parco deve
            proficuamente raccordarsi con le altre discipline di settore - urbanisti-
            ca, agricoltura, foreste, caccia, pesca, flora, fauna, paesaggio, inquina-
            mento, ecc. - che regolamentano l’uso del territorio e dell’ambiente in
            generale. È di fondamentale importanza che il piano persegua tali inte-
            ressi con l’obiettivo di superare i ricorrenti conflitti tra comunità loca-
            li ed esigenze professionistiche nel quadro di riconversione delle attivi-
            tà incompatibili in quelle complementari o strumentali alla fruizione
            collettiva del parco.
               Il soddisfacimento di tali finalità richiede che il piano, oltre ad arti-  .2
            colarsi in aree omogenee per un corretto e disciplinato uso del territo-     oI-n
            rio, sia caratterizzato da un programma di intervento finanziario per        n
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