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Legge Quadro sulle aree protette: l’organizzazione generale del territorio nei parchi nazionali


                  Ed è proprio per questo che il piano deve essere supportato da un
               consistente e necessariamente diversificato ventaglio di strumenti di
               monitoraggio che forniscano idonee chiavi di lettura delle c.d. emer-
               genze naturalistiche e dello sviluppo economico compatibile raccor-
               dandoli, per quanto possibile, in un armonico mosaico di sopportabile
               ed accettabile convivenza. L’uomo, infatti, non può essere estraniato
               all’improvviso da un tessuto territoriale in cui vive con intima aderen-
               za nel crogiolo delle tradizioni culturali e storiche che sono il patrimo-
               nio civile di ogni collettività.
                  Né, d’altronde, è pensabile che la sola disciplina vincolistica del
               parco sia idonea a scongiurare o ad arrestare il degrado territoriale
               (abusi edilizi, inquinamenti, incendi, tagli boschivi irrazionali). Allora,
               se come è stato giustamente ipotizzato, la legge n. 394/1991 rappresen-
               ta “una possibile rivoluzione istituzionale”, la cultura e la filosofia con
               cui si affrontano la programmazione e la gestione di un parco naziona-
               le devono ispirarsi a nuovi modelli che vedono l’uomo come soggetto
               attivo per la tutela dei valori naturalistici e non come passivo spettato-
               re. Dunque non solo intransigente protezionismo, come unica illumi-
               nante ideologia, ma anche riconsiderazione del valore delle attività del-
               l’uomo che anzi, in quanto compatibili, vanno valorizzate e sviluppate
               con incentivi e sostegni che integrino proficuamente la coesistenza
               della tutela ambientale, ormai imprescindibile, con quella del manteni-
               mento e/o dello sviluppo delle attività economiche altrettanto inelimi-
               nabili. Il binomio tutela dell’ambiente sviluppo economico non può
               essere solo un teorema o una mera enunciazione di principi ma deve
               diventare, per le aree protette, una viva realtà che permei i vari strati
               sociali non con la forza impositiva ma con gli strumenti del dialogo,
               della conoscenza e della cultura.






               Bibliografia
          A
          n
          n
               ASSINI, N. 1991 - Manuale di diritto urbanistico, Milano.
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