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Una maggiore attenzione per difendere la natura dal fuoco


                  Oltre il 70% dei boschi italiani è ubicato in aree in cui è elevato il
               rischio di incendi e solamente il 30%, per la quota e per il clima, si può
               considerare quasi al sicuro; il 90% degli incendi colpisce i boschi com-
               presi in una quota tra il livello del mare ed i 1.000 metri.
                  Gli ambienti mediterranei sono quelli maggiormente aggrediti,
               anche se ormai gli incendi non sono più un’esclusiva del Sud come
               dimostrano le fiamme che nel periodo inverno-primavera colpiscono le
               regioni alpine. In particolari stagioni, con forti siccità invernali, la per-
               centuale dei danni subiti dal Nord può arrivare fino al 40% del totale.
                  Queste aride statistiche, i cui picchi sono registrati in giornate che
               determinano forti movimenti di emotività ripresi dai mass media, sono
               poi puntualmente dimenticate alle prime cessate emergenze.
                  Anche se i danni provocati dagli incendi sono ormai conoscenze
               acquisite e non solamente per le vite umane poste a rischio e per i beni
               perduti, non bisogna trascurare le principali conseguenze del fuoco nei
               boschi:
                  - la perdita di biodiversità vegetale e animale;
                  - l’irreversibile danneggiamento all’ambiente ed agli ecosistemi;
                  - la devastazione del paesaggio;
                  - la progressiva alterazione fisico-chimica dei suoli ed il conseguen-
                     te dissesto idrogeologico;
                  - il processo di isterilimento del terreno che potrà innescare feno-
                     meni di desertificazione, temuti e prospettati dal mondo scienti-
                     fico nel prossimo futuro;
                  - il contributo legato all’effetto serra con cospicue immissioni di
                     anidride carbonica (CO 2 ) nell’atmosfera (azione doppiamente
                     negativa perché gli incendi oltre all’aumento di CO 2 provocano
                     contemporaneamente la riduzione di strutture che fisiologicamen-
                     te sono attive nel circuito della fissazione naturale del carbonio).
                  Queste prime semplici considerazioni esprimono ampiamente le
               gravi responsabilità degli incendi nei confronti delle alterazioni e dei
               disastri ambientali, ma è possibile tentare di tradurre numericamente
               alcuni effetti per definirne e rafforzarne la dimensione:
          A
          n
          n
                  - circa il 25% del territorio delle aree meridionali è a rischio di
                     desertificazione;
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