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Novità legislative: deposito temporaneo e trasporto per i rifiuti agricoli


                    anche erga omnes a tutti i tipi di rifiuti che possono essere pro-
                    dotti in una azienda agricola, ivi inclusi i rifiuti pericolosi e for-
                    temente inquinanti. Soprattutto considerando che l’effetto pri-
                    mario di tale eccezione alla regola-base del deposito temporaneo
                    ancorato al “piè di macchina”, e cioè al luogo stretto di produ-
                    zione dei rifiuti, comporta poi inevitabilmente e conseguente-
                    mente un’altra ed altrettanto importante (e pericolosissima)
                    eccezione: la liberalizzazione del trasporto di tali rifiuti nei per-
                    corsi suddetti; trasporti che – di fatto – cessano di essere tra-
                    sporti e diventano “spostamenti” e dunque non sono assistiti da
                    nessuna forma di tracciabilità. Il che rende del tutto incontrolla-
                    ti ed incontrollabili tali viaggi. Con tutte le conseguenze del caso,
                    in riferimento alla liberalizzazione potenziale di viaggi illegali
                    con potenziali possibilità di abbandoni e smaltimenti dei rifiuti
                    medesimi senza traccia alcuna durante il percorso del viaggio,
                    così reso esente da ogni tracciabilità e controllo documentale con
                    connessa facilitazione di illegalità varie.
                    Se infatti si accede alla seconda ipotesi, e cioè si ritiene che la
                    norma intende riferirsi a tutti i rifiuti di qualunque tipo e natura
                    che possono essere prodotti e quindi fuoriuscire da una azienda
                    agricola, allora ci si deve chiedere quali sono i potenziali rifiuti
                    in oggetto…
                    Ed in primo luogo nell’elenco “potenziale” – come sopra abbia-
                    mo già visto – possiamo ritrovare cose di non scarsa importanza
                    tra le quali anche materie plastiche (nylon di pacciamatura, tubi
                    in PVC per irrigazione, manichette, teloni serre, etc.); contenito-
                    ri in polistirolo, fanghi di sedimentazione e effluenti di alleva-
                    mento non impiegati ai fini agronomici; pneumatici usati; conte-
                    nitori di fitofarmaci; oli esauriti vari e batterie esauste; veicoli e
                    macchine da rottamare; fitofarmaci non più utilizzabili. Ma non
                    solo. Se si accede all’idea di “tutti” i rifiuti che potenzialmente
                    possono uscire fuori dal recinto di un’azienda agricola, possia-
                    mo di fatto pensare anche a: tettoie di eternit sbriciolato dopo
                    dismissioni improprie, frantume da demolizione di manufatti e
                    capannoni, pezzi di vasche e bidoni ed altri contenitori demoli-
                    ti, pezzi di vecchie macchine agricole in disuso ed arrugginite,
                    vecchi strumenti di scavo e da lavoro dismessi in legno e metal-
                    lo, fino a liquami zootecnici e rifiuti vari di lavatura e pulizia


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