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L’accertamento del danno ambientale nell’attività 2011 del CFS
sative sono quelli per equivalenza risorsa/risorsa o servizio
/servizio.
Prioritariamente dovranno, quindi, essere individuate azioni che
forniscano risorse e servizi dello stesso tipo, qualità e quantità.
Soltanto nel caso in cui non possano essere applicate misure
riparatorie di tipo equivalente si utilizzeranno altre misure “di
tipo alternativo”.
A livello comunitario è stabilita, infatti, una precisa gerarchia tra
le tre misure di riparazione ed in prima analisi dovrà essere
valutata la possibilità di riparare il danno. Se tale fattispecie non
è possibile nell’immediatezza o nella completezza, si progette-
ranno azioni atte a compensare o ad essere complementari, per
risorse e servizi, a quelle perdute.
La Direttiva comunitaria stabilisce che l’autorità competente
garantisca l’effettivo ripristino delle risorse naturali danneggia-
te. In tal senso ha facoltà di effettuare una valutazione moneta-
ria dei costi delle misure complementari o compensative neces-
sarie, al fine di recuperare dall’operatore che ha causato il danno
gli eventuali costi sostenuti.
Tale indirizzo normativo non appare recepito integralmente
dalle norme nazionali che prevedono a tutt’oggi la possibilità di
un risarcimento del danno per equivalente patrimoniale non
direttamente finalizzato alla sua riparazione ambientale.
Conclusioni
Le attività di accertamento e valutazione del danno ambientale
svolte dal CfS si basano, generalmente, sulla determinazione del
valore monetario delle risorse danneggiate applicando il criterio
del costo di ripristino.
Le finalità della normativa europea in materia sono quelle di
“preservare” le risorse naturali specificamente individuate non-
ché i servizi da queste forniti, mediante l’attuazione di efficaci
misure di riparazione del danno ambientale.
Appare prevedibile, quindi, che nel breve periodo la normativa
nazionale dovrà ulteriormente adeguarsi ai dettami di cui alla
Direttiva 2004/35/CE, perseguendo la riparazione dei danni
all’ambiente mediante l’applicazione di metodi di equivalenza
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