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L’accertamento del danno ambientale nell’attività 2011 del CFS
La sintesi dell’attività CFS del 2011 è riportata nella tabella n. 2.
(n.) 275
Procedimenti penali trattati
(€) 59.502.864,00
di cui
(n.) 36
Danno rilevante
(€) 58.943.320,00
(n.) 239
Danno non rilevante
(€) 559,544,00
Tabella 2 - Danno ambientale: il 2011 in sintesi
Alcune considerazioni sull’attività svolta dal CFS
La formulazione del giudizio di “rilevanza” del danno ambien-
tale e la relativa quantificazione si connotano come attività ad
elevato contenuto tecnico, caratterizzate da difficoltà oggettive
attribuibili alle molteplici fattispecie riscontrabili e, soprattutto,
alle incertezze derivanti dall’apparente disallineamento normativo
che connota l’attuale definizione del danno ambientale.
A tale proposito, è necessario ripercorrere le principali norme,
sia nazionali che comunitarie, che attualmente regolamentano il
settore.
Il Codice dell’ambiente (D. Lgs n. 152/2006), al comma 1 dell’art.
300, definisce genericamente il danno ambientale come “qualsia-
si deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto su una
risorsa naturale o dell’utilità assicurata da quest’ultima”.
Il comma 2 dello stesso articolo, ai sensi della Direttiva
2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzio-
ne e riparazione del danno ambientale, aggiunge che è “danno
ambientale” il deterioramento, rispetto dalle condizioni origina-
rie, di specie e degli habitat naturali protetti, delle acque interne
e costiere e del terreno.
L’articolo 311 del citato Codice dell’ambiente, dando attuazione
al principio europeo “chi inquina paga”, stabilisce che chiunque
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