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L’accertamento del danno ambientale nell’attività 2011 del CFS


                    cabile: basti pensare, infatti, ai casi in cui il bene danneggiato
                    non risulta ripristinabile in alcun modo.
                    La stima del danno effettuata esclusivamente con metodi econo-
                    mici classici, in questo ambito, appare, comunque, fragile e limi-
                    tativa; infatti non tutte le risorse naturali e soprattutto, non tutte
                    le risorse di un ecosistema nella sua interezza ed unicità, hanno
                    un valore esplicito di mercato.
                    Ad oggi, si è ancora in attesa della definizione di adeguati crite-
                    ri per la determinazione del risarcimento equivalente,  (L. n.
                    166/2009), indispensabili per superare tali incertezze normative
                    e applicative, da emanarsi con specifico decreto ministeriale.
                    E’ da segnalare, al riguardo, che un’alternativa ai metodi di valu-
                    tazione monetaria classici possono essere i metodi d’equivalen-
                    za costo-valore, che hanno la finalità di rapportare, in termini
                    monetari, il valore delle risorse naturali e dei servizi perduti,
                    attraverso la stima dei costi di viaggio, dei costi di surrogazione,
                    il benefit transfer.

                    Il danno ambientale nella norma europea


                    La Direttiva n. 2004/35/CE, stabilisce che la riparazione del
                    danno ambientale deve attuarsi adottando misure di riparazione
                    primaria, complementare e compensativa.
                    Il ripristino della situazione originaria è la riparazione primaria
                    mediante azioni tese a riportare direttamente le risorse naturali
                    o i servizi, alle condizioni originali, in tempi brevi o attraverso il
                    ripristino naturale.
                    La riparazione complementare è effettuata programmando qual-
                    siasi azione per compensare il mancato ripristino completo delle
                    risorse e/o dei loro servizi naturali danneggiati. Lo scopo è quel-
                    lo di ottenere, se necessario anche in un sito alternativo, un livel-
                    lo di risorse naturali e dei servizi ambientali dagli stessi espri-
                    mibili, analogo all’originario.
                    La riparazione compensativa, infine, prevede qualsiasi azione
                    che compensi il mancato ripristino completo delle risorse e/o
                    dei loro servizi naturali danneggiati, dalla data dell’evento fino
                    al momento del completo ripristino originario.  I metodi usati
                    per la pianificazione delle riparazioni complementari e compen-


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