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La situazione rifiuti in Campania: dall’emergenza alla gestione ordinaria
di Caivano (NA), Giugliano (NA), Tufino (NA), Casalduni (BN),
Avellino, Santa Maria Capua Vetere (CE) e infine Battipaglia
(SA) nel 2003. Il CDR così prodotto, non provenendo da una
reale raccolta differenziata e da impianti non all’altezza della
migliore tecnologia, non sono adeguati al bruciamento in termo-
valorizzatori (ne era prevista la costruzione di due), pertanto le
ecoballe rimangono depositate e i siti diventano, di fatto, enormi
discariche a cielo aperto, all’attualità ancora presenti e mai boni-
ficate. L’autosufficienza della Campania si allontana sempre di
più e, sotto la pressione dell’opinione pubblica e della piazza, la
struttura politico-amministrativa insegue solo l’oggi emergen-
ziale e non più l’orizzonte strutturale programmatico. Negli anni
immediatamente successivi, la situazione non tende sostanzial-
mente a cambiare, anche in relazione ai diversi contenziosi
amministrativi e civili che si aprono tra i vari soggetti interessa-
ti, inoltre emergono le prime crepe nel sistema della gestione
emergenziale e degli appalti e sub-appalti, come dimostrato
dalle numerose inchieste di rilievo penale che si susseguono
nelle varie Procure della Repubblica di tutta la Campania e, infi-
ne, presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, in
quanto si colgono evidenti rapporti oscuri con la malavita orga-
nizzata e con uno spaccato dell’economia nazionale border line.
In questa situazione, di fatto bloccata, si arriva fino alla grave
crisi del 2007 durante la quale la totale saturazione delle discari-
che impone un nuovo importante intervento governativo a livel-
lo nazionale. L’allora Presidente del Consiglio dei Ministri –
Romano Prodi – individua nuovi siti di apertura di discariche e
orienta, via via, la soluzione dello smaltimento dei rifiuti verso
la regionalizzazione autorizzando la costruzione di tre nuovi
inceneritori. In questo modo l’intervento nazionale supera, di
fatto, il Piano Regionale Rifiuti del 1997. Quasi contestualmente,
il 27 giugno 2007, viene avviata presso la Commissione Europea,
una procedura di infrazione contro l’Italia per il perdurare della
situazione di emergenza in violazione delle direttive europee.
Sempre nell’anno 2007, la Procura della Repubblica presso il Tri-
bunale di Napoli deposita gli atti giudiziari di rinvio a giudizio
per 28 persone per il cosiddetto “Processo rifiuti” con l’accusa di
truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico, falso
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