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La situazione rifiuti in Campania: dall’emergenza alla gestione ordinaria
zatori e di sette impianti di produzione di “combustibile deriva-
to dai rifiuti ”denominati CDR. Da quel momento si inizia, dun-
que, a produrre CDR presso gli impianti campani di lavorazione
dei RSU. È l’epoca della formazione delle “ecoballe”, cioè dei
rotorifiuti lavorati e compressi, in carenza di ossigeno, che sono
cellofanati per poter essere,infine, utilizzati nei termovalorizza-
tori per la produzione di energia. Tali ecoballe vengono via via
prodotte e accantonate in siti appositamente individuati. Esse
non saranno mai destinate all’abbruciamento nei termovaloriz-
zatori e tuttora sono depositati a cielo aperto in ragione di 6
milioni di tonnellate circa.
Nel 1998 il Presidente della Giunta Regionale della Campania –
Antonio Rastrelli - indice una gara pubblica per l’affidamento
della gestione del sistema rifiuti in Campania, secondo i presup-
posti di cui al Piano Regionale Rifiuti. Nel 2000 la gara è asse-
gnata, mentre, nel frattempo, è eletto il nuovo Presidente della
Giunta Regionale della Campania - Antonio Bassolino - che,
ovviamente, mantiene anche l’incarico di Commissario straordi-
nario per l’emergenza rifiuti. La gara è vinta da un’associazione
temporanea d’impresa che ha il nome di FIBE la quale, quindi, si
aggiudica il contratto per la costruzione di sette impianti di pro-
duzione di CDR, di due termovalorizzatori e di alcune discariche
collegate al sistema di gestione dei rifiuti. La FIBE è l’acronimo
delle società che costituiscono l’ATI e cioè: FISIA Italimpianti
s.p.a., Impregilo s.p.a., Babcock Kommunal GMBH, Deutsche
Babcock Analgen GMBH, Evo Oberhousen AG. La società capo-
fila è la FISIA Italimpianti. Gli elementi fondamentali che con-
vincono il Presidente della Giunta Regionale ad assegnare la vit-
toria della gara pubblica a FIBE sono: il prezzo assolutamente
competitivo rispetto agli altri concorrenti e la rapidità della con-
segna degli impianti. Viceversa, gli altri concorrenti, a fronte di
prezzi più importanti e di tempi più lunghi, offrivano maggiori
garanzie circa la tecnologia e la qualità degli impianti a costruir-
si. La FIBE, anche a causa delle forti manifestazioni di piazza e di
un generale clima di sfiducia, non consegna in tempo utile
(31.12.2000) il termovalorizzatore di Acerra (NA) e, comunque,
produce CDR inadeguato alla termovalorizzazione, poiché trop-
po umido. Tale situazione, però, non ferma la produzione di eco-
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