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Aree urbane e cambiamenti climatici: sostenibilità o insostenibilità?
Tabella 2 - Coefficienti di correlazione e significatività delle differenze fra temperature di siti
“urbani” e “suburbani” di Milano e Roma (Beltrano e Perini, 1997)
esempio, sul criterio delle Zone Climatiche Locali (LCZ), ovvero
aree relativamente omogenee per quanto riguarda le caratteristi-
che che ne influenzano le proprietà termiche come, ad esempio,
la frazione di superficie edificata, il rapporto altezza-larghezza
degli edifici (H/W), il fattore di vista cielo (SVF), l’altezza degli
elementi che costituiscono la “rugosità” della superficie (Z ), il
H
flusso di calore di origine antropica (Q ), la superficie di irrag-
F
giamento termico (Stewart and Oke, 2009). Il fattore di scala è
fondamentale nel processo di classificazione in quanto la rap-
presentatività di una stazione meteorologica varia a seconda del
tipo di strumentazione disponibile, delle condizioni all’intorno
della stazione e dalla geometria della superficie (Oke, 2004). Le
misurazioni di temperatura (rilevate in capannina e a 2 m dal
suolo) hanno, infatti, un raggio di rappresentatività abbastanza
ridotto se rilevate all’interno di un’area edificata piuttosto che in
campo aperto. Le dimensioni spaziali delle LCZ sono quindi
variabili in funzione delle condizioni di misurazione imposte dal
sito, anche se l’evidenza empirica suggerisce che l’area di rap-
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