Page 53 - 103-118 LAGOMARSINO, COSTANTINI, PAGLIAI II bozza:orientamento I bozza
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Aree urbane e cambiamenti climatici: sostenibilità o insostenibilità?
presentare il calore di induzione antropica generato dalla com-
bustione di combustibili fossili:
Q + Qp +H + E + Qf = 0
Nelle suddette schematizzazioni sono ignorati gli apporti di
calore dovuti a fenomeni di avvezione. Tuttavia, se si assume
che una città è piuttosto uniforme per quanto riguarda tipo ed
uso del suolo, allora il fattore avvettivo è effettivamente trascu-
rabile.
Si consideri, inoltre, che la vicinanza alla città di poli industriali,
soprattutto se di grandi dimensioni, è fonte di importanti emis-
sioni (e quindi di accumulo) di calore. Gli impianti siderurgici,
ad esempio, irradiano mediamente ogni giorno nell’atmosfera
urbana quattro volte più energia della radiazione solare in entra-
ta. Allo stesso modo, nei mesi invernali il riscaldamento dome-
stico emette ulteriore energia nell’atmosfera urbana, mentre la
diffusione degli impianti di climatizzazione aggiunge un altro
carico di calore all’aria già surriscaldata dell’estate. Tutto ciò
determina un effetto sinergico nel consolidare il fenomeno del-
l’isola di calore anche in aree più lontane dal vero e proprio cen-
tro abitato (aree periurbanizzate).
Figura 2 - Bilancio termico in ambiente naturale e in area urbana
Non va dimenticato, inoltre, che la maggior parte dei materiali
utilizzati per costruire una città sono caratterizzati da elevata
conducibilità termica. In presenza di un differenziale termico fra
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