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Aree urbane e cambiamenti climatici: sostenibilità o insostenibilità?


                  Gli aspetti peculiari del clima urbano sono determinati in pre-
                  valenza dagli effetti della cosiddetta “isola di calore urbana“
                  o “Urban Heat Island” (UHI) che configura l’ambiente urba-
                  no come un’ “isola bioclimatica” in quanto luogo di peculiari
                  eventi meteo-climatici, non solo termici. L’UHI trae origine da
                  diverse cause concomitanti ma, in particolar modo, dalla per-
                  centuale di albedo espressa dalle superfici urbane, dalla capa-
                  cità termica dei materiali che ricoprono il suolo e le strutture
                  della città, dalla conformazione e dall’orientamento delle
                  costruzioni in rapporto alla direzione e velocità del vento,
                  dalla riduzione parziale o totale delle superfici evaporanti.
                  Tutto ciò contribuisce a formare una sorta di cupola di calore,
                  alta generalmente 150-200 metri che, soprattutto nei mesi
                  invernali e nelle ore notturne, determina una vera e propria
                  “inversione termica in quota” (Fig.1). In aggiunta alle cause
                  strutturali dell’UHI, intervengono anche fattori di produzio-
                  ne attiva di calore come, ad esempio, gli impianti di climatiz-
                  zazione (soprattutto per il riscaldamento delle abitazioni nei
                  mesi invernali), il traffico veicolare e le correlate produzioni
                  di gas combusti ed incombusti, nonché le attività metaboliche
                  dei residenti.
                  Negli anni più recenti, alla città “compatta”, caratterizzata da
                  un centro e da un tessuto periferico circostante, si è contrap-
                  posto il modello insediativo di città “diffusa”. In questo caso
                  le problematiche emergenti sono connesse essenzialmente
                  all’elevato grado di frammentazione abitativa che, in risposta
                  all’aumento delle distanze medie percorse, necessità di infra-
                  strutture sempre più grandi ed invasive. Oltre alle ricadute
                  sulla qualità della vita e all’impatto paesaggistico, un tale svi-
                  luppo urbano comporta rilevanti oneri di funzionamento
                  dovuti, ad esempio, alla compromissione/distruzione delle
                  risorse naturali, agli elevati costi per la mobilità sia collettiva
                  che privata, nonché alla manutenzione edilizia e degli spazi
                  urbanizzati. Questo articolo intende, pertanto, proporre una
                  riflessione sui possibili impatti del cambiamento climatico
                  sulle aree, sempre più vaste, della periurbanizzazione medi-
                  terranea e sui possibili effetti che tale fenomeno ha sulle
                  variazioni climatiche a scala locale.



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