Page 12 - 103-118 LAGOMARSINO, COSTANTINI, PAGLIAI II bozza:orientamento I bozza
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Le attività del Corpo forestale dello Stato per la difesa del territorio


            La scarsità di materie prime e di fonti energetiche, combinate
            con le sanzioni stabilite a livello internazionale, spinsero il regi-
            me a trovare soluzioni alternative con la valorizzazione del
            patrimonio naturale. Senza, peraltro, dimenticare gli aspetti di
            salubrità e difesa del patrimonio forestale, inteso come bene per
            la collettività. Sempre in quegli anni fu stilata la  prima Carta
            forestale nazionale.
            Lo sforzo finanziario sostenuto per garantire investimenti adegua-
            ti nelle zone montane e per accrescere il patrimonio boschivo fu
            significativo. Nella relazione Stella del 1926 vengono forniti alcu-
            ni dati interessanti sull’attività svolta dall’Amministrazione fore-
            stale che possono essere confrontati con la situazione attuale. La
            superficie sottoposta a vincolo oscillava intorno al 15% rispetto alla
            superficie totale del Regno. Nel periodo 1909- 1924 vennero distri-
            buiti ai privati 52.634 chili di semi e 298.456.000 piantine destina-
            te ai rimboschimenti. L’amministrazione poteva contare su circa
            200 vivai. Tra il 1914 ed il 1924 vennero rimboschiti 18.056 ettari.
            Un obiettivo che veniva considerato importante e che venne ulte-
            riormente migliorato negli anni successivi. Orbene, se si pensa che
            nel solo 2010, in Italia, sono stati percorsi dal fuoco 19.357 ettari di
            superficie boscata è facile rendersi conto di come il patrimonio
            forestale sia costantemente minacciato e di quanto il lavoro, l’ab-
            negazione, le risorse finanziarie spese possano essere vanificate in
            pochissimo tempo da gesti sconsiderati.
            Tra il 1922 ed il 1945 lo Stato ha speso circa 670 milioni di lire
            dell’epoca per rimboschire altri 54.938 ettari.
            L’azione è poi continuata con rinnovato slancio e nuove disposi-
            zioni normative nell’immediato dopo guerra. Nel solo periodo
            che va dal 1951 al 1960 sono stati spesi 287.644 milioni di lire per
            rimboschire altri 49.000 ettari. La somma, rivalutata ad oggi, è
            pari a 3.513.000 di euro con un costo di 71 euro ad ettaro.


            Il dissesto idrogeologico: un dibattito lungo un secolo

            Il quadro degli interventi svolti dal Corpo forestale dello Stato
            va, poi, allargato alle opere di sistemazione idrauliche e fore-
            stali promosse o realizzate nel periodo che va dal 1952 fino al
            1977, anno che segna il passaggio delle competenze dallo Stato


                                                             SILVÆ - Anno VI n. 14 - 15
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