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Le attività del Corpo forestale dello Stato per la difesa del territorio
quali una consistente percentuale è di origine artificiale. In que-
sta regione la specie maggiormente impiegata era il pino nero di
Villetta Barrea, poiché associava alle potenzialità colonizzatrici
proprie di questa specie, il vantaggio di essere autoctona di que-
sto territorio; spesso affiancato da abete bianco, abete rosso,
abete greco, cipressi e cedri; o con latifoglie quali faggio, acero
montano, orniello e frassino.
Occorre evidenziare che questa conifera ad elevata valenza edi-
ficatrice, in un solo turno (min. 60-70 anni), ha consentito di rico-
stituire un soprassuolo d’adeguata densità ed in molti casi i pri-
mordi di un nuovo sistema pedologico anche su substrati roc-
ciosi. Spesso questa specie era associata al gradonamento del ter-
reno, permettendo la messa a dimora di piante su terreni con ele-
vate pendenze e, grazie alla livellazione del terreno, la riduzione
della velocità dell’acqua di sgrondo, diminuendo l’erosione e
aumentando l’infiltrazione. Queste adattabilità, peraltro, deter-
minarono, in breve tempo, un abuso nell’impiego del pino nero
nelle operazioni di rimboschimento anche ad altitudini non ido-
nee, scatenando accesi dibattiti nel mondo accademico.
Resta, comunque, indubitabile l’apporto di questo tipo di inter-
venti per garantire una buona copertura forestale di terreni altri-
menti destinati all’impoverimento e all’abbandono.
Il vincolo idrogeologico e gli investimenti sul territorio
Gli indirizzi e gli interventi di cui abbiamo accennato per sommi
capi verranno confermati ed ampliati nei decenni successivi.
Durante il ventennio fascista, con la Milizia nazionale forestale,
verrà dato maggiore impulso ed enfasi all’azione dello Stato in
materia forestale, considerando i boschi alla stregua di un patrimo-
nio da incrementare e migliorare, soprattutto, a fini produttivistici.
È del 1923 la legge 3267 che ha stabilito il riordinamento e la rifor-
ma in materia di boschi e territori montani ed ha imposto il vinco-
lo idrogeologico e le prescrizioni di massima e polizia forestale.
Una legge che ha avuto grande rilievo per un lunghissimo arco di
tempo e che costituisce tutt’ora un importante punto di riferimen-
to per gli aspetti normativi approvati a livello regionale, dopo il
processo di regionalizzazione di molte competenze del Corpo.
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