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Le attività del Corpo forestale dello Stato per la difesa del territorio


            nale ed efficace. Ma se per una volta abbandonasse le sue demagogiche
            pregiudiziali e mettesse i proprietari in condizione di affrontare, ognu-
            no per proprio conto o con uno sforzo cooperativo, il problema della
            montagna, costoro lo risolverebbero con un terzo della spesa prevista
            (…) Ciò ch’è successo in questi giorni dimostra luminosamente che l’I-
            talia ha bisogno del lavoro di tutti, di uno sforzo concorde, di una vasta
            integrazione dell’iniziativa privata con quella pubblica.”
            La Legge per la Montagna, il I ed il II Piano Verde, la Legge Qua-
            drifoglio hanno modificato, successivamente, la politica forestale
            sui rimboschimenti, individuando nella produzione legnosa l’o-
            biettivo fondamentale di questi ultimi e finanziando le piantagio-
            ni con specie a rapido accrescimento. Dagli anni ’80 in poi sono
            subentrate le misure predisposte dall’Unione Europea, a partire
            dal Reg. 269/79, seguito dal Reg. 2088/85 (Piani Integrati Medi-
            terranei) che hanno contribuito ad una, seppur modesta, espan-
            sione della superficie rimboschita. Si dovrà poi attendere i primi
            anni ’90, per registrare una ripresa importante delle opere di rifo-
            restazione con l’applicazione del Regolamento CEE 2080/92.
            Nel frattempo il Paese ha conosciuto dei mutamenti radicali: pro-
            gressivo ed inesorabile abbandono delle montagne, industrializza-
            zione e marginalizzazione del settore agricolo, inurbamento e svi-
            luppo delle reti di comunicazione, post industrializzazione, svi-
            luppo del settore terziario fino ai processi di globalizzazione del-
            l’economia che stanno facendo emergere nuovi competitori.
            Di conseguenza è cambiato l’approccio alla pianificazione del ter-
            ritorio ed al ruolo che viene riconosciuto alle foreste. Nuove sfide
            e minacce sono comparse: espansione del fenomeno degli incendi
            boschivi, con un trend costante ed in continua crescita, sovrasfrut-
            tamento di vaste aree del Paese per consentire l’espansione degli
            insediamenti abitativi, anche a discapito di zone caratterizzate da
            elevata fragilità, parcellizzazione delle competenze, complicazione
            degli strumenti di pianificazione e dell’interazione fra amministra-
            zioni pubbliche che hanno reso quasi impossibile garantire la
            razionale gestione del territorio. In molti casi gli effetti della com-
            binazione di questi fenomeni sono sotto gli occhi di tutti: minacce
            alla salute ed all’ambiente, impoverimento delle risorse.
            Quale ruolo possiamo riconoscere, oggi, al bosco? Esaurita la sua
            funzione economica, intesa secondo i vecchi parametri della selvi-


                                                             SILVÆ - Anno VI n. 14 - 17
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