Page 18 - 103-118 LAGOMARSINO, COSTANTINI, PAGLIAI II bozza:orientamento I bozza
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Le attività del Corpo forestale dello Stato per la difesa del territorio


              frane e smottamenti (3.3%) e infine da slavine e valanghe
              (0.5%). A livello regionale alcune forme di dissesto assumono
              proporzioni più significative: in Emilia Romagna le frane e gli
              smottamenti interessano il 13.7% della superficie, in Umbria
              l’erosione idrica e i fenomeni alluvionali l’ 8.7%, mentre in
              Valle d’Aosta la caduta e il rotolamento di pietre riguardano il
              14.9% dei boschi.


              Pianificazione
              Oltre l’86.6% della superficie forestale nazionale (bosco e
              altre terre boscate) è regolamentata da almeno una delle
              forme di pianificazione considerate: in particolare il 93% del
              bosco ricade in questa condizione. A livello regionale, in
              Toscana, Liguria e Basilicata, quasi il 100% del bosco è sogget-
              to a qualche forma di pianificazione. Si tratta nella grande
              maggioranza dei casi dell’applicazione delle Prescrizioni di
              Massima e di Polizia Forestale.
              La pianificazione di dettaglio interessa il 15.7% dei boschi ita-
              liani, con punte notevoli nelle regioni del nord (fino al 94% dei
              boschi in Alto Adige) e percentuali molto basse nelle regioni
              meridionali.La pianificazione di orientamento è molto poco
              diffusa, riguarda circa il 2% dei boschi in Italia.


              Lo stato di salute dei boschi italiani
              La maggior parte dei boschi italiani (68.3%) non presenta
              danni o patologie evidenti: quelli interessati sono pari al
              22.6%, mentre per il 9.1% non si hanno informazioni sullo
              stato di salute. Le patologie e i danni più comuni sono gli
              attacchi di parassiti, che interessano il 9% dei boschi, seguiti
              dai danni provocati da eventi meteorici o climatici intensi
              (5.6%) e da pascolo o selvaggina (3.2%).














                                                             SILVÆ - Anno VI n. 14 - 21
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