Page 22 - 103-118 LAGOMARSINO, COSTANTINI, PAGLIAI II bozza:orientamento I bozza
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Il ruolo dei consorzi di bonifica per la mitigazione del rischio idraulico
Tra l’altro sono in costante incremento le fonti di inquinamento
di natura civile e produttiva; si ricordi che intere città e vasti
insediamenti industriali versano le acque di scarico delle loro
fogne nei canali di bonifica.
A questo fenomeno, negli ultimi anni, si è aggiunta la quasi com-
pleta scomparsa delle “guardie ecologiche volontarie” rappre-
sentate dalle aziende familiari e dai piccoli conduttori agricoli e
ciò soprattutto nelle aree interne del Paese quali quelle della dor-
sale Appenninica e quindi tra le più fragili.
In questo quadro, quindi, assume sempre più importanza il
ruolo, moderno, permanente ed oggettivamente insostituibile,
dei Consorzi di bonifica, i quali, attraverso una capillare presen-
za sul territorio, contribuiscono in maniera determinante a
garantire la difesa del suolo e la tutela dell’ambiente.
L’importante complesso di opere di difesa e tutela del territorio
è affidato per la gestione e la ordinaria manutenzione ad essi e i
relativi oneri sono prevalentemente a carico dei consorziati. Nel
2009 sono ammontati a circa 520 miliardi di euro gli importi ver-
sati ai Consorzi da parte delle 7,2 milioni di ditte contribuenti
per l’esercizio e la manutenzione delle opere di bonifica e di irri-
gazione e per le altre attività del Consorzio, quali assistenza,
studi e ricerche, etc.
Molti impianti idrovori e reti di bonifica realizzati per una Italia
rurale che non esiste più non risultano oggi sufficienti alle esi-
genze del territorio urbanizzato. Per essi si impongono solleciti
interventi di rinnovamento e ammodernamento.
Inoltre il diffondersi della frutticoltura, dell’irrigazione, del
drenaggio aziendale sotterraneo e soprattutto della meccaniz-
zazione agricola impongono un franco di coltivazione supe-
riore a quello richiesto alcune decine di anni or sono. Ancora,
la meccanizzazione comporta la necessità di operare su grandi
appezzamenti, e quindi impone il rifacimento della rete di
scolo con nuovi fossi, canali ed impianti idrovori, rapportati ai
più brevi tempi di corrivazione dell’acqua. L’esigenza si accen-
tua quando si verificano concentrazioni aziendali, facilitati
dalle forme associate di gestione. L’aumentata domanda di
sicurezza è connessa anche all’indubbio proliferare degli inse-
diamenti extra-agricoli.
SILVÆ - Anno VI n. 14 - 25