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Il ruolo dei consorzi di bonifica per la mitigazione del rischio idraulico
Limitandosi agli aspetti relativi alla realizzazione degli inter-
venti nei territori in cui operano i Consorzi di bonifica e di irri-
gazione (comprensori di bonifica) si rileva che essi operano su
più della metà del territorio nazionale e che essi, attraverso
una capillare presenza sul territorio, contribuiscono in manie-
ra determinante a garantire la difesa del suolo e la tutela del-
l’ambiente.
L’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni già nel 2010
elaborò una serie di proposte finalizzate alla riduzione del
rischio idrogeologico allo scopo di offrire un valido contributo
per una azione di prevenzione, perlomeno nell’ambito dei terri-
tori di competenza dei Consorzi di bonifica. Tali proposte furo-
no formulate sulla base di specifiche azioni segnalate dai Con-
sorzi che operano sui territori. In tale piano rientrano azioni di
adeguamento, ricalibratura e manutenzione straordinaria delle
opere di bonifica idraulica che, a causa delle profonde modifica-
zioni del territorio, non sono più idonee a garantire quell’indi-
spensabile scolo e regolazione idraulica in passato garantite. Si
trattava di 1.365 progetti per un importo complessivo di 4.183
milioni di euro per la cui realizzazione si proponeva, una proie-
zione dell’impegno di spesa in 15 anni.
La realizzazione di tali interventi non avrebbe certamente potu-
to evitare le catastrofi che si sono verificate lo scorso inverno in
particolare nelle regioni Veneto, Campania e Calabria, ma avreb-
be contribuito a mitigare gli effetti particolarmente dannosi con-
seguenti alle eccezionali precipitazioni verificatesi in tali aree.
In una situazione territoriale come quella del nostro Paese è di
fondamentale importanza ridurre i fenomeni di dissesto, conte-
nere i versanti franosi, sistemare le pendici, regolare i torrenti ed
i piccoli corsi d’acqua, provvedere finalmente a realizzare gli
adeguamenti di quelle opere di bonifica idraulica destinate alla
difesa del suolo (canali, scolmatori, argini, manufatti idraulici,
colatori, impianti idrovori, etc.) che, alle condizioni attuali di un
territorio profondamente modificato, non garantiscono la neces-
saria riduzione del rischio idraulico.
La difesa del suolo nel nostro Paese soffre pesantemente della
situazione di crisi economica ed in particolare del debito pubbli-
co con conseguente carenza di risorse finanziarie disponibili.
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