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Le sistemazioni idraulico-forestali
            per la conservazione e l’incremento della biodiversità

            LE SISTEMAZIONI IDRAULICO-

            FORESTALI PER LA CONSERVAZIONE
            E L’INCREMENTO DELLA BIODIVERSITÀ

            di Salvatore Puglisi*



               I cambiamenti climatici possono minacciare le forme viventi racchiuse nei
            parchi e nelle riserve. Onde consentirne la migrazione, per adeguarsi alle modi-
            fiche ambientali, come avvenuto durante le epoche glaciali, occorrono reti eco-
            logiche idonee. Tale ruolo possono svolgerlo al meglio le sistemazioni idraulico-
            forestali, come dimostrano esempi di conservazione e incremento della biodi-
            versità da esse resi possibili, osservati in Portogallo, Francia e Italia.

               Climate changes can threaten the living forms which are confined in nature parks
            and reserves. Suitable ecological networks are necessary in order to allow their migra-
            tion and their adaptation to environmental changes, as it happened during glacial
            periods. Torrent control works can play that role to the best, as shown by several
            exemples of biodiversity conservation and increase due to them and observed in Por-
            tugal, France, Italy.


                   ’anno 2010 che da alcuni mesi ci siamo lasciati alle spalle,
                   è stato dichiarato Anno internazionale della biodiversità,
            Ldurante il quale le Nazioni Unite hanno invitato il mondo
            a salvaguardare sulla Terra la diversità delle forme viventi gene-
            ticamente diverse.
            Il ruolo delle sistemazioni idraulico-forestali non è soltanto quel-
            lo della manutenzione del territorio (Puglisi, 1985) - secondo il
            concetto introdotto dal prof. Livio Zoli nel 1959 - ma può essere
            anche quello di conservare e di incrementare la biodiversità nel
            modo che esporrò in questo articolo.
            Chi si è occupato in maniera non sporadica di sistemazioni
            idraulico-forestali, per cui oltre a farle ha studiato l’effetto delle
            opere eseguite, ha potuto constatare che non è possibile vegeta-
            lizzare una pendice in preda a dissesto idrogeologico se l’inter-
            vento non è preceduto o accompagnato dall’esecuzione di opere
            costruttive che creino le condizioni di fermezza del suolo indi-
            spensabili all’affermazione della vegetazione. Le briglie e le altre


            *  Già professore ordinario di sistemazioni idrauliche e forestali presso l’Università di Bari.
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