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La tutela del territorio attraverso le denominazioni di origine
liano che è di 92.981 ettari. Il 25-30% dell’olio prodotto in Tosca-
na, al netto della quota destinata all’autoconsumo, è certificato.
Gli oli registrati in Toscana sono diversi, come il Chianti Clas-
sico Dop, il Terra di Siena Dop, l’Olio extravergine di oliva
Lucca Dop o l’olio Toscano Igp. L’olivicoltura, che è parte inte-
grante del paesaggio, garantisce un vero e proprio punto fon-
damentale per il territorio. Mentre produzioni certificate per-
mettono anche di tutelare altrettante varietà di olive autoctone,
garantendo la biodiversità attraverso cultivar come Moraiolo,
Frantoiano, Correggilo, Leccino e altre. L’Olio extravergine Tosca-
no Igp primeggia come numeri ed ottiene la leadership regio-
nale: 42.000 ettari dove sono coltivate sei milioni e mezzo di
piante, attraverso l’operato di 10.250 aziende olivicole, 265 fran-
toi e 360 confezionatori che producono ogni anno 27 mila quin-
tali di olio. Grazie all’immagine positiva che la sola parola
Toscana evoca nell’immaginario collettivo, soprattutto fuori dai
confini nazionali, questo prodotto è commercializzato in preva-
lenza all’estero.
I tanti meleti presenti nel territorio del Trentino-Alto Adige, gra-
zie alla Mela Val di Non Dop nella provincia di Trento e della
Mela Alto Adige Igp in quella di Bolzano, sono diventati una
vera e propria forza produttiva italiana nel settore ortofrutticolo.
Qui si concentra infatti il 71% delle aziende che coltivano com-
plessivamente il 50% della superficie ad ortofrutticoli Dop e Igp
italiani. Sono 7400 le aziende che in questo areale si dedicano
alla coltivazione delle Mela Alto Adige Igp, con una grandezza
media di ogni azienda di 2,5-3 ettari. Nel 2009 sono state 936.675
le tonnellate di mele prodotte per una superficie complessiva
superiore ai 16.000 ettari che è la più grande area di coltivazione
in Europa.
Lo spopolamento delle aree montane, sia al nord che al Sud, è
sempre stato vissuto come un problema non solo sociale ma
anche ambientale. In questi anni un contributo per rendere la
montagna più “vivibile” sia in termini sociali che economici
sono venute in soccorso le 11 registrazioni di Marroni o Casta-
gne. Ad esempio sono 241 ettari destinati alla coltivazione del
Marrone di Castel del Rio Igp, per un fatturato di 500 mila euro
alla produzione e 110 aziende agricolo forestali; mentre sono 115
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