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Filiera agroalimentare: sicurezza e difesa dei prodotti nazionali


            quanto meno costel-
            lato di punti critici
            e, quindi, più facil-
            mente controllabile.
               Come scrisse nel
            1907 il padre del-
            l’entomologia Jean-
            Henri Fabre «la sto-
            ria celebra i campi di
            battaglia dove incon-
            triamo la morte, ma
            sdegna di parlare dei   figura 2
            campi arati dei quali
            viviamo; sa i nomi dei bastardi di re, ma non può dirci l’origine del
            grano. Queste sono le vie dell’umana pazzia» 18  e da qui il problema
            della “sicurezza alimentare” legata alla rintracciabilità. Si ritor-
            na, quindi, all’HACCP.

            4. L’HACCP: la “food safety”, intesa come salubrità degli ali-
            menti, è stata, finalmente, garantita?

               L’HACCP è un sistema di autocontrollo che ogni operatore nel
            settore della produzione di alimenti deve mettere in atto al fine di
            valutare e stimare pericoli e rischi e stabilire misure di controllo
            per prevenire l’insorgere di problemi igienici e sanitari che è è
            stato introdotto in Europa nel 1993 con la Direttiva 93/43/CEE e
            recepito in Italia nel 1997 con il D.Lgs 155/97 che prevede l’obbli-
            go di applicazione del protocollo HACCP per tutti gli operatori
            del settore alimentare. Dal 1 gennaio 2006 HACCP in Europa è
            diventato legge e, in Italia, è stata recepita con il “Pacchetto Igie-
            ne”: un insieme di regolamenti e direttive che riordinano la nor-
            mativa comunitaria in materia di igiene e controlli su alimenti e
            mangimi. Il “Pacchetto Igiene” approfondisce e precisa le temati-
            che della sicurezza alimentare e le modalità di applicazione del



            18  «L’histoire célèbre les champs de bataille qui nous tuent, elle garde le silence sur les champs
               de culture qui nous font vivre ; elle sait les bâtards des rois, elle ne sait pas l’origine du fro-
               ment. Ainsi le veut la sottise humaine.», J.H. Fabre, Souvenirs entomologiques - Livre X, La che-
               nille du chou, 1907.

                                                             SILVÆ - Anno VI n. 13 - 49
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