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Il valore delle indicazioni geografiche per le filiere e per il territorio


                  tori incentrate sulla necessità di avere informazioni più corrette
                  e trasparenti, indispensabili per poter effettuare scelte di acqui-
                  sto più consapevoli.
                  Riguardo alle indicazioni geografiche, pur esprimendo contrarietà
                  al marchio di origine UE, l’Italia sostiene con decisione il manteni-
                  mento di tutti gli schemi Dop, Igp e Stg, quindi opponendosi alle
                  ipotesi di semplificazione (riunione di Dop e Igp in un unico sche-
                  ma simile alle Igp) paventate dalla Commissione europea.
                  Valutando inoltre che la politica di qualità sia un elemento fonda-
                  mentale per lo sviluppo di alcuni territori, l’Italia ritiene indispen-
                  sabile rafforzare, in ambito comunitario, la tutela delle Indicazioni
                  Geografiche riconosciute, attraverso inserimento in maniera espli-
                  cita nel Reg. (CE) n.510/06 dell’obbligo della protezione ex-officio
                  delle denominazioni protette. In pratica ciò significherebbe ottene-
                  re l’obbligo da parte di ogni Stato membro, attraverso l’azione dei
                  competenti organi di controllo, di vigilare ed intervenire contro i
                  singoli casi di contraffazione, imitazione, evocazione ed usurpa-
                  zione. Viceversa, attualmente, tale onere non esiste e l’onere della
                  tutela ricade direttamente sulle singole imprese o Consorzi che –
                  per difendere la denominazione – devono attivare direttamente e a
                  proprie spese azioni legali di contrasto.
                  Ad integrazione di tali interventi altro elemento centrale è il
                  rafforzamento degli strumenti tesi a valorizzare economicamen-
                  te le filiere e i prodotti a denominazione di origine. In particolare
                  si fa riferimento alla necessità di prevedere e autorizzare stru-
                  menti di programmazione produttiva anche in vista di un’armo-
                  nizzazione con il sistema dei vini. Questo strumento diventa par-
                  ticolarmente rilevante in settori sottoposti al rischio di eccedenza
                  produttiva, quali ad esempio la filiera dei formaggi (anche in
                  vista dello smantellamento del sistema delle quote latte) e quella
                  dei salumi e delle carni lavorate. Sempre in questo obiettivo si
                  collocano le proposte per la chiara definizione e identificazione
                  del titolare del diritto di proprietà intellettuale delle II.GG. non-
                  ché la possibilità di sviluppare delle linee guida in merito all’uti-
                  lizzo delle Indicazioni Geografiche come ingredienti sulle eti-
                  chette di prodotti alimentari trasformati e/o elaborati.
                  Per semplificare il sistema di gestione e il numero di denomina-
                  zioni riconosciute a Bruxelles, l’Italia sostiene inoltre la proposta



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