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Il valore delle indicazioni geografiche per le filiere e per il territorio


            In termini economici le prime 10 indicazioni geografiche realiz-
            zano oltre l’80% del fatturato totale con un valore alla produzio-
            ne di 4 miliardi di euro (quasi 8 miliardi di euro al consumo).
            Leader nella classifica in valore è il Grana Padano, con un fattu-
            rato al consumo pari a 2 miliardi di euro circa il 19% del totale,
            che fa da locomotiva ad un treno tutt’ora in corsa, con una pro-
            duzione che è cresciuta del 28% rispetto l’anno precedente e con
            molti altri prodotti in fase di riconoscimento che si aggiungeran-
            no ad un paniere di non poco conto in termini economici.
            In termini di volumi certificati (tonnellate), invece, leader nella
            classifica di produzione è la Mela Alto Adige con 200 mila ton-
            nellate di prodotto e una quota sul totale del 18,5%, seguita
            dalla Mela Val di Non con il 17%, dal Grana Padano con il 15%,
            il Parmigiano Reggiano con l’11%, il Prosciutto di Parma con
            l’8%, il Gorgonzola con il 4%, la Mortadella di Bologna e la
            Mozzarella di Bufala campana con 3% e, infine, il Pecorino
            romano con il 2%.
            La polarizzazione diventa ancor più accentuata se si osservano i
            flussi commerciali verso l’estero. I primi 10 prodotti Dop e Igp
            rappresentano il 95% dell’export dei prodotti a denominazione
            con un valore prossimo a 1 miliardo di euro. Leader nella classi-
            fica è il Grana Padano con un ammontare pari a 243 milioni di
            euro e una quota sul totale di circa il 24%.
            Lo sviluppo nei mercati internazionali è un tratto comune all’in-
            tero sistema Dop/Igp.
            Se alle indicazioni geografiche agroalimentari si sommano quel-
            le dei vini (Docg – Doc e Igt) e le bevande spiritose (es. Grappa)
            si raggiungono dimensioni assolute ancor più rilevanti, con un
            valore commerciale delle vendite finali pari a circa 20 miliardi di
            euro.
            L’accresciuto valore economico e commerciale delle Dop e Igp ha
            affermato la consapevolezza che il futuro dell’agro-alimentare
            italiano nei mercati globali si gioca sulla loro funzione trainante
            quanto a distintività, sicurezza ed affidabilità. L’Italia detiene
            ampie potenzialità ancora inespresse nella filiera dei prodotti di
            qualità e per questo motivo diventa oggi centrale il ruolo delle
            politiche. Ciò è reso ancor più evidente per il fatto che la Politi-
            ca agricola comunitaria, inevitabilmente, porterà nei prossimi


                                                             SILVÆ - Anno VI n. 13 - 33
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