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Il valore delle indicazioni geografiche per le filiere e per il territorio
L’indicazione geografica registrata tutela i diritti di proprietà
intellettuale e conferisce a chi produce, commercializza o vende
il prodotto originale il diritto di utilizzare la denominazione
registrata.
Quest’ultima non può essere utilizzata per prodotti simili, anche
se è accompagnata da espressioni quali “genere”, “tipo”, “alla
maniera”, ecc., o se la denominazione è evocata o usurpata o imi-
tata o tradotta in un’altra lingua. Nell’UE, e sempre più nel resto
del mondo, molti consumatori alla ricerca di prodotti di qualità
sono disposti a pagare di più per acquistare prodotti autentici di
una particolare zona geografica. Le Indicazioni Geografiche pos-
sono rappresentare pertanto un’importante fonte di guadagno e
di stabilità per i produttori. Tuttavia, per questa capacità di atti-
rare la disponibilità di spesa del consumatore, i prodotti di qua-
lità ad indicazione geografica sono soggetti a rilevanti fenomeni
di contraffazione, imitazione, evocazione ed usurpazione. Tali
comportamenti sottraggono innanzitutto valore direttamente alle
imprese in quanto sostituiscono prodotto “originale” che potreb-
be essere commercializzato o esportato. Ma, al tempo stesso, pro-
ducono anche danni strutturali in quanto penalizzano l’immagi-
ne del prodotto ed in particolare i veritieri contenuti qualitativi.
Per comprendere le dimensioni assolute del fenomeno si pensi
che nel mercato degli Stati Uniti rispetto ai prodotti complessiva-
mente venduti con il nome di marchi tipici italiani o comunque
di prodotti evocativi dell’origine italiana (mediante l’uso di nomi,
bandiere, simboli e immagini) solo il 10% sono effettivamente di
origine italiana. Pertanto, la tutela dalle contraffazioni ed usur-
pazioni rappresenta oggi, e ancor più lo sarà in futuro, uno stru-
mento indispensabile per conservare il valore generato dalle filie-
re di qualità e legato ai territori di origine.
L’Italia, sulla scorta della sollecitazione comunitaria venuta con
il Libro Verde, ha definito il proprio contributo di proposte per
la costruzione della nuova normativa del settore.
Prima di tutto la necessità di inserire l’etichettatura d’origine
obbligatoria della materia prima quale strumento centrale delle
politiche di qualità, per garantire maggiormente i consumatori e
tutelare i produttori. L’indicazione dell’origine, infatti, permette-
rebbe di andare incontro alle legittime aspettative dei consuma-
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