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Ierobotanica rituale e fitonimie sacre greco-italiche
floristiche sull evoluzione degli ambienti, in Italia Preistorica (a c. di
A. Guidi, M. Piperno), Roma-Bari 1993, pp. 46-67; M. Follieri, D.
Magri, Paesaggi vegetali della campagna romana, in Elefanti a Roma
(a c. di P. Gioia), Roma 2004, pp. 29-30; A. Malatesta, Geologia e
Paleobiologia dell era glaciale, Roma 1985, pp. 205-209.
(11) Per una disamina etnografica della silva cfr. J. Frazer, Il Ramo
cit., pp. 139-150, ed anche R. Gelsomino, Selva, in “Enciclopedia
Virgiliana”, ad vocem, I-V, Firenze 1996, pp. 757-760. Sulle selve
primitive a Roma cfr., G. Stara-Tedde, I boschi sacri dell antica
Roma, Roma 1905, pp. 8-12 (estratto); Ibid., in “Bullettino Com-
missione Archeologica Roma”, 33, 1905, pp. 189-232; Id., Ricerche
sull evoluzione del culto degli alberi dal principio del sec. IV. in poi,
ibid., 35, 1907, pp. 129-181. Cfr. poi, P. Lieutaghi, Il libro degli albe-
ri e degli arbusti, (tr.it. D.Rosso, B.M. Venturi), Milano 1975, vol.
II, pp. 701-704. Sulla silva medioevale cfr., R. Bechmann, Des
Arbres et des hommes. La foret au Moyen Age, Paris 1984, pp. 186-
187. Sull’etimo Perqunia- e la foresta indoeuropea cfr. A. Romual-
di, Gli Indoeuropei. Origini e Migrazioni, Padova 1978, p. 41; G.
Devoto, Origini Indoeuropee, Firenze 1962, p. 251, e P. Friedrich,
Proto-Indo-European Trees, London 1970, pp. 139 ss.
(12) Sulla religione dei boschi sacri, P. Grimal, I Giardini di Roma
antica, Milano 1990, in part. pp. 61-63; utile, inoltre, la breve disa-
mina di I. Novelli, I boschi sacri di Roma antica, Ente Regionale per
la Gestione del Sistema delle Aree Naturali protette nel Comune
di Roma (on-line version), che concerne un elenco di 28 antichi
boschi sacri all’interno dell’attuale città di Roma; Luci: Facutalis,
Larum Querquetulanum, Esquilinus, Poetelius, Mefitis (Varro, L.L.,
49, 50), Junonis Lucinae, Vestae, Strenuae, Asyli, Bellonae, Feroniae,
Lauretum, Furrinae (a meridione dell’Aurelia Vetus, sulla pendice
boscosa dell’attuale Villa Sciarra, in origine consacrato a una
divinità etrusca poi orientalizzato), Albionarum, Petelinus, Seme-
les, Annae Perennae, Permagnus, Sacri Nemus Argileti, Murtia,
Viminalis, Fauni. Sono poi da aggiungere il Lucus Libitinae Esqui-
lino, nonchè il Siluani lucus extra murumst avius / crebro salicto
oppletus (Plaut., Aul., 674-675) - fuori le mura, impenetrabile,
pieno di salici frondosi [..], quasi un recinto selvaggio in quella
forma arcaico-romana, dove il bosco sacro è appunto un angolo
di terreno tabù e intoccabile (P. Grimal, p. 171) - nonché, ovvia-
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