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Ierobotanica rituale e fitonimie sacre greco-italiche


            mo, che è possibile risalire per le più antiche e remote origini
            preistoriche inerenti la presenza di Numi ed Enti che abitarono
            appunto determinati luoghi. Non per caso anche “l’exposition
            du premier roi, dans la foret est un thème légendaire extreme-
            ment répandu tout autour de la Méditerranée centrale et orien-
            tale” (8). Oltre un centinaio di esempi infatti, già censiti dagli
            studiosi, inerenti la nascita, il rifugio in grotta, l’associazione ad
            un albero, cui a volte la culla dell’infante re/Dio è sospesa, l’in-
            fanzia stessa nella foresta, si sviluppano intorno ed in stretta
            sintonia con foreste primitive e selvagge che preesistono e con-
            dizionano spesso i più arcaici e remoti cicli delle diverse mito-
            logie aborigene. Tra i diversi esempi cui la critica storiografica
            ha recentemente destinato maggior attenzione, sono infatti da
            menzionare, proprio per le analogie simboliche con la foresta, la
            figura del re albano Silvius, (Liv. I, 3, 6-8; Dion. Hal., I, 70, 1-3;
            Fest. 460, 7 L; Verg., Aen. VI, 763-766) eponimo della medesima
            dinastia, il suo discendente  Romulus (Liv. I, 3, 11; IV, 7;
            Dion.Hal., I, 76; III, 79; X; Plut. Rom., 3-4), primo re romano, Cae-
            culus (Verg., Aen. VII, 678-681) re e fondatore di Praeneste, non-
            ché lo stesso ζευς Iδαιος (< ‘Yλαιος<υλη), il cui epiteto preelle-
            nico (Hesych., I, 184 L), per alcuni studiosi, è da ritener essere
            sinonimo appunto di  υλη (ιδη>υλη).  Così anche  Siluanus/Sel-
            vans, titolare di un bosco sacro presso  Caere (Verg.,  Aen. VIII,
            597-602), sembra rimandare ad etimologie consimili
            (Siluia<Iδαια) sempre inerenti la dimensione della “selva sel-
            vaggia” (silua/ιδα/υλη), cui possono essere accostati derivati
            analoghi (siluius/ιδαιος/υλαιος). Proprio una voce creduta di Sil-
            vanus (Liv. II.7, 2; Val. Max. I, 8, 5) o per altri di Faunus (Dion.
            Hal. V, 14, 1), fu quella che annunciò ai romani la vittoria sugli
            etruschi presso l’Arsia Silva – la cui ubicazione esatta rimane
            tuttora sconosciuta - nell’ambito della guerra scatenata dal
            detronizzato Tarquinio il Superbo (509 a.C.); prima ancora lo
            stesso re Anco Martio avrebbe conquistato la Maesia Silva sot-
            traendola ai Veienti (Liv., I, 33, 9), così ampliando fino alla costa,
            sul lato destro del Tevere, il dominio romano. Celebre inoltre la
            Silva carnuta e la sua enorme estensione dove, secondo Cesare
            (De Bell. Gall., VI, 13, 10), si radunavano ogni anno i druidi. Le
            stesse Suleviae, insite nel cuore di foreste ed all’ombra di vecchi


                                                            SILVÆ - Anno VI n. 13 - 265
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