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La criminalità organizzata peninsulare come fatto sociale totale


            Empowerment Criminale

            Le immagini ologrammatiche (sistemica, comunitaria e reticola-
            re) fin qui riportate hanno il pregio di illustrare i caratteri strut-
            turali salienti che ricorrono all’interno delle diverse realtà asso-
            ciative. Funzionalmente, invece, le consorterie mafiose si svilup-
            pano su due direttrici principali che tendono a combinarsi
            secondo modalità variabili nel tempo e nello spazio:
            • quella di organizzazione del controllo del territorio (power
               syndicate), da cui deriva il suo potere e agire politico;
            • quella di organizzazione dei traffici illeciti (enterprise syndica-
               te), che la caratterizza come impresa che opera a cavallo dei
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               mercati illegali e degli ambienti legali .
            La mafia è sicuramente un gruppo di potere. L’attenzione è qui
            rivolta all’arena politica e, quindi, ai rapporti tra mafia e politi-
            ca, alle relazioni intrattenute con settori delle classi dirigenti.
            Prolifera nell’alveo di questa rappresentazione criminale - dalla
            forte connotazione politicoterritoriale - l’idea di borghesia
                                                                             32
            mafiosa, di mafia in guanti gialli 31  (ovvero in colletto bianco ).
            Attraverso l’esercizio della violenza, effettivo o potenziale, la stru-
            mentalizzazione di specifici codici culturali tradizionali e la mani-
            polazione delle relazioni sociali e politiche, la capacità di procurar-
            si all’esterno la cooperazione, attiva o passiva, di altri attori sociali
            e, in particolare, attraverso l’abilità di instaurare rapporti di scam-
            bio nei circuiti politici ed istituzionali, le organizzazioni criminali
            peninsulari assicurano un pedissequo controllo del territorio. La
            condizione di assoggettamento (e di segretezza) imposta agli affi-
            liati definisce una gerarchia di comando efficace e suggestiva di una
            burocrazia ordinata ed votata all’efficienza. La mafia viene consi-
            derata una organizzazione prevalentemente chiusa, quasi autosuf-
            ficiente, con una forte coesione interna (di carattere militare) ed una
            rigida struttura gerarchica votata all’esercizio della violenza.
            Il sociologo Pino Arlacchi ha presentato l’impresa mafiosa come
            un interessante oggetto teorico prodotto dall’incontro tra mafia


            30 (N.d.r.) La frequentatissima distinzione tra enterprise syndicate e power syndicate è stata proposta
               per la prima volta da Alan Block in riferimento alla criminalità di New York nell’opera East Side
               - West Side. Organizing crime in New York 1930-1950 (University College Cardiff Press, 1980).
            31 Cfr. Mosca G., Che cos’è la mafia, Lacaita, 1993.
            32 Cfr. Sutherland E.H., La criminalità dei colletti bianchi e altri scritti, Unicopli, 1986.
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