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La criminalità organizzata peninsulare come fatto sociale totale
stere di uno o più di questi gruppi, ma il sussistere di un network
in cui gli stessi gruppi sono inseriti come nodi e in cui alcuni nodi
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possono essere sovraordinati rispetto ad altri .
L’articolazione e il principio gerarchico che animano l’associa-
zione sono i connotati principali della sua struttura e ne fanno
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intuire il grado di offensività .
La formazione di una consorteria criminale ha come presuppo-
sto associativo (una sorta di ragione sociale) la possibilità di rica-
vare un cospicuo reddito dall’esercizio di attività vietate dalla
legge. La redditività delle attività realizzate mette il network in
grado di stabilire relazioni cooperative con il resto del mondo, di
compromettere attraverso la corruzione le stesse prerogative di
enforcement della legge penale.
Come osserva il professor Salvatore Aleo, la teoria dell’organiz-
zazione riempie di contenuti la problematica tradizionale delle
figure delittuose associative provvedendo a favorire il coordina-
mento, il superamento delle differenze e la mediazione fra i
diversi sistemi giuridici e istituzionali (ma anche culturali) dei
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vari stati, nei vari paesi .
Le scienze sociali definiscono l’organizzazione come un insieme
formalizzato e gerarchizzato di individui finalizzato a garantire
la cooperazione e il coordinamento dei membri per il persegui-
mento di dati scopi. La mafia è un fenomeno multidimensionale
e complesso sia a livello formale, cioè nelle differenti modalità in
cui può manifestarsi (ed essere percepito), sia a livello sostan-
ziale, cioè nei diversi campi in cui può concretamente operare.
L’immagine del sistema - diffusa tra alcuni settori della magistratu-
ra antimafia e ripresa anche dalla recente narrativa di Roberto Savia-
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no - tende a vedere la mafia come un sottosistema di un più gene-
rale sistema criminale. Quest’ultimo è considerato un dispositivo
altamente integrato e interconnesso, costituito da interazioni organi-
che tra pezzi di istituzioni, politica ed economia legale: la forza del
17 (N.d.r.) Per ulteriori approfondimenti in tema di teoria dell’organizzazione si veda Hatch
M.J., Teoria dell’organizzazione, Il Mulino, 2006.
18 (N.d.r.) È conseguenza di una evoluzione culturale e normativa alquanto complessa il pro-
cesso che ha portato - a partire come visto dagli USA - a ritenere la responsabilità dell’indivi-
duo che commette determinati reati più grave quando egli contribuisce a dar vita, al fine di
commetterli, ad un consorzio di individui, ovvero ad una organizzazione.
19 Cfr. Aleo S., Causalità, complessità e funzione penale, Giuffrè, 2009.
20 Cfr. Saviano R., Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra, Mon-
dadori, 2006.
244 - SILVÆ - Anno VI n. 13