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La criminalità organizzata peninsulare come fatto sociale totale
tengono separate. Non hanno interesse a connettere in modo forte
i soggetti che fanno parte della loro rete di relazioni esterne. Essi
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tendono a sfruttare i c.d. buchi strutturali delle reti : cercheranno
di coinvolgere nella rete nuovi soggetti, ovvero di estendere sem-
pre più la rete. Il concetto di buco strutturale indica l’assenza di
relazioni fra cerchie sociali distinte. La presenza di buchi struttu-
rali rappresenta per il criminale l’opportunità imprenditoriale di
porsi come intermediario, di controllare il flusso di informazioni,
di sovrintendere il coordinamento delle azioni fra gli attori che si
trovano da una parte e dall’altra del buco.
Come del resto è noto, le relazioni esterne dei mafiosi sono rivol-
te non solo verso il mondo dell’illegalità, ma anche verso quello
legale, verso le diverse sfere della società civile e i settori politi-
ci e istituzionali, fermo restando che è peculiare della mafia il
collegamento con i pubblici poteri. Il processo di collegamento
avviene prevalentemente sul piano locale, ma può anche inte-
ressare contesti più allargati. I mafiosi stabiliscono legami ponte,
cioè legami capaci di mettere in contatto due reticoli ad elevata
interdipendenza interna, altrimenti separati. In tal modo riesco-
no a cumulare i vantaggi che derivano da legami deboli (esten-
sione e diversificazione della rete) a quelli che derivano dall’alta
densità del reticolato (controllo delle relazioni).
Va rilevato altresì che i mafiosi sono interessati ad ottenere la
cooperazione di altri soggetti; tendono a privilegiare più che
l’acquisizione di informazioni nuove ed esclusive il monopolio
delle relazioni che le veicolano. In tali reticoli essi sono dotati di
notevole capacità di dominio, vale a dire della capacità di orien-
tare e condizionare (suggestionare) il comportamento altrui. Per
i mafiosi è prioritaria la funzione controllo delle connessioni
sociali rispetto a quella informativa.
29 (N.d.r.) Il concetto di buco strutturale è riconducibile alla teorizzazione di Ronald S. Burt in
Structural Holes: the Social Strutture of Competition (Harward University Press, 1995). I buchi
strutturali designano l’assenza di legami tra contatti non ridondanti all’interno di una rete. In
questa prospettiva il capitale sociale è funzione delle opportunità che si hanno, all’interno di
una struttura sociale, di esercitare la funzione di broker. Ognuno di questi buchi nella struttu-
ra sociale, infatti rappresenta l’opportunità per il soggetto, la cui rete abbraccia questo buco
strutturale, di mediare il flusso di informazioni fra soggetti e di controllare i progetti che con-
nettono gli individui ai lati opposti del buco strutturale.
Questo concetto si estende anche alla creatività, secondo Burt, la scintilla creativa consiste nel
vedere ponti laddove gli altri vedono buchi strutturali. La mediazione fra buchi strutturali
rappresenta capitale sociale. Per gli individui e i gruppi, le reti che abbracciano i buchi strut-
turali sono associate a creatività e successo, promozioni anticipate e ricompense più alte.
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