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La criminalità organizzata peninsulare come fatto sociale totale
L’elevato grado di densità sono elementi che incrementano le reci-
proche obbligazioni degli attori e che, quindi, favoriscono una mag-
giore disponibilità di capitale sociale. Del resto, una rete tanto più è
densa tanto più è vincolante. Le reti dei mafiosi presentano una ele-
vata forza coesiva non solo dal punto di vista organizzativo interno
ma anche nelle relazioni che si intrattengono con l’esterno.
Per Foucault, il potere non è soltanto una forma di interdizione,
né unicamente una istituzione o una struttura, e neppure “una
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certa potenza di cui alcuni sarebbero dotati” , ma è “qualcosa
che circola, (...), che funziona e si esercita attraverso una orga-
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nizzazione reticolare” .
I mafiosi hanno una notevole capacità di networking, cioè di allac-
ciare relazioni, instaurare scambi, creare vincoli di fiducia, incen-
tivare obblighi e favori reciproci. Essi non sono solo interessati a
incorporare nella propria rete un determinato soggetto, ma anche
ad accedere ed eventualmente ad attivare il network in cui, a sua
volta, è inserito quel soggetto. D’altra parte, l’ingresso in un reti-
colo mafioso può offrire numerosi vantaggi: per molti versi, può
essere equiparato all’appartenenza a certi associazioni esclusive
(c.d. club service) che costituiscono vere e proprie comunità di inte-
ressi e mettono a disposizione dei loro membri risorse sociali di
straordinaria efficacia, poiché attivano circuiti molto estesi, irrag-
giungibili attraverso opere di tessitura individuali.
Un gruppo mafioso può dunque essere rappresentato come un
network costituito sia da legami forti che da legami deboli,
mostrando a seconda delle circostanze rapporti a maglia stretta,
oppure più flessibili e spazialmente ramificati. La presenza di
legami deboli permette alla rete di estendersi verso l’esterno. I
legami deboli sono infatti dotati di una particolare caratteristica.
Tendono a ramificarsi con forza stabilendo connessioni tra sog-
getti eterogenei, e rendono quindi più aperta e dinamica la rete.
La forza della mafia sta proprio nella capacità di tessere - verso
l’esterno - legami deboli (non intensi), la cui densità (frequenza)
diventa variabile a seconda delle circostanze.
Per altri versi, i mafiosi tendono a porsi spesso come intermedia-
ri fra diverse reti di relazioni: le mettono in comunicazione, ma le
27 Foucault M., Microfisica del potere. Interventi politici, Einaudi, 1977 (pag. 184).
28 Ibidem (pag. 184).
SILVÆ - Anno VI n. 13 - 247