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Dietro il fuoco e dietro il gesto piromanico


                  stesso sia narratore che principale protagonista delle dinamiche
                  che man mano si andavano a descrivere, mentre in realtà il fine era
                  quello di raccontare, di rendere “storia” un cosmo psichicamente
                  archetipico di natura collettiva e quindi appartenente a tutta la spe-
                  cie umana. L’autore si è reso così uno strumento, un mezzo atto a
                  far capire, cioè contenere ciò che andava scrivendo, dando una
                  forma scritta a quanto vissuto in prima persona durante l’attività
                  lavorativa svolta nel Corpo forestale dello Stato, per circa 9 anni,
                  nella lotta attiva e di spegnimento degli incendi boschivi e succes-
                  sivamente dal 2003, nell’attività di investigazione sugli incendi
                  boschivi, questo trascorso è divenuto un bene comune.
                  Un altro motivo fondamentale di questo lungo excursus, è stata
                  l’intenzione di cercare di far comprendere che nell’investigazione
                  degli agiti criminali e, nel caso in questione dell’atto piromanico,
                  prima di tutto bisognerebbe cambiare metodologia di approccio
                  all’indagine, cioè si deve prendere atto che ogni individuo ha una
                  propria complessità mentale e, dunque, ogni investigazione è, e
                  deve essere, diversa dalle altre, non esiste pertanto un metodo
                  universale, grazie al quale si può pretendere di poter aprire ogni
                  mente umana e vedere cosa in essa si nasconda.
                  Bisognerebbe inoltre assumere consapevolezza dei meccanismi
                  psichici che si attivano inconsciamente in ogni essere umano
                  posto di fronte all’azione criminale dettata dalla patologia psi-
                  chica, unita alla consapevolezza dell’esistenza dei meccanismi
                  relazionali e della loro notevole influenza sul pensiero e sul con-
                  seguente comportamento umano. Dunque sapere che in ogni
                  essere umano e quindi anche nell’investigatore, durante l’esple-
                  tamento delle indagini si attivano sempre dinamiche psichiche
                  dovute al “controtransfert” e all’empatia.
                  In effetti, l’unica maniera per entrare in contatto con individui che
                  hanno cagionato un incendio boschivo spinti da una matrice psico-
                  patologica, è quella di attuare una reazione empatica, cioè una regres-
                  sione psichica finalizzata a vedere, a sentire, a provare tutto quello
                  che sente, vede e prova l’ipotetico piromane che si ha di fronte nel-
                  l’indagine e, contestualmente, rimanendo integri nella propria iden-
                  tità e strutturati nella propria personalità, cercare di contenere questo
                  immaginario patologico per poterlo gestire al fine di intuire i mecca-
                  nismi di pensiero e, di conseguenza, di azione del piromane stesso.



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