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Dietro il fuoco e dietro il gesto piromanico
resistere all’impulso di provocare incendi, unita ad un’attrattiva
intensa nel vederli divampare ed il soggetto non deve presentare
altre tipologie di disturbi. Forse proprio per questo, nel DSM-IV-
TR è scritto che la piromania è un disturbo raro, poco studiato ed
ancora poco conosciuto, d’altronde anche nell’analizzare la docu-
mentazione acquisita dal NIAB (Nucleo Investigativo Antincendio
Boschivi del Corpo forestale dello Stato) inerente ai presunti piro-
mani arrestati e/o denunciati, vi è sempre, più o meno esplicitato,
in alcuni casi anche da consulenze psichiatriche, che la persona in
questione, non solo nella maggior parte delle volte, ha un’anam-
nesi storica e familiare fatta di situazioni di malessere, violenze,
abusi, abbandoni o comunque instabilità, ma soffre o ha sofferto di
disturbi psichici dai meno gravi fino ad arrivare a presentare note-
voli tratti schizoidi o da essere affetta da schizofrenia vera e pro-
pria; inoltre una costante che si è riscontrata è che in tutti i casi vi è
la presenza, più o meno conclamata ed accertata a livello medico,
di uno stato depressivo pregresso attuale.
Quindi, analizzando l’atto piromanico, sia le maggiori teorie psi-
cologiche-psichiatriche che le singole realtà dei presunti piroma-
ni arrestati o denunciati dal Corpo forestale dello Stato, è emer-
sa l’esigenza di rispondere alla domanda se la piromania abbia
la consistenza per essere classificata come una patologia psico-
patologica a sé stante o se invece non sia altro che una manife-
stazione sintomatologica.
Per tali motivi il NIAB presenta un’area funzionale di studio ed
approfondimento del fenomeno in questione denominata “Pro-
getto Piromania” ritenendo opportuno avviare uno studio sulle
condotte incendiarie che non presentano alcun movente mate-
riale e che quindi vengono inserite nella classe denominata
“piromania”, la quale raccoglie, appunto, tutte quelle condotte
che sembrano mosse unicamente da problematiche psico-socia-
li-comportamentali, psichiatriche e psicopatologiche.
Per poter dare una risposta veramente attendibile a questo que-
sito, fornendo così un contributo fondamentale ed innovativo
all’indagine, si è giunti alla conclusione di utilizzare un approc-
cio psicodinamico avente un taglio interpretativo di tipo espe-
renziale, soggettivo, il cui presupposto è che l’oggettività della
psiche si basa sul fatto che reale è ciò che agisce (se uno ha la fan-
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