Page 195 - 5-8 GALAN I bozza:orientamento I bozza
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Dietro il fuoco e dietro il gesto piromanico


                                                              Stralcio dell’intervista:
                                                              “La posizione dei qua-
                                                              dri è casuale? No! Il
                                                              principio è il dipinto di
                                                              Dio, posto sopra la testa
                                                              del mio letto, il dipinto
                                                              delle mani rappresentano
                                                              un atto di preghiera
                                                              verso questo Dio che ci
                                                              aiuta, ma contestual-
                                                              mente chiede aiuto all’u-
                                                              manità. I dipinti di
                                                              donne che danzano rap-
                  presentano me quando stavo bene. Il cerchio dei dipinti termina con lo
                  Tsunami…Cominciamo da quello là! Facciamo il giro. Cosa rappre-
                  senta quel dipinto? Ci vedo una specie di Dio in fieri molto sofferen-
                  te! In fieri cioè bestia! Umano via! E la mano che fa? Chiede aiuto
                  all’uomo di salvare il suo mondo…”.
                  E, terminano con la rappresentazione dello Tsunami, dipinto che
                  istintivamente, appena gli occhi lo osservano per la prima volta,
                  sembra volerti risucchiare al centro di se stesso, dove c’è il sole, ci
                  sono i colori più caldi, l’arancione, il giallo, mentre l’esterno è fred-
                  do, ha colori “spenti”, è morto, quando nella realtà vera avviene il
                  contrario: l’energia di un uragano è esplodente, si dirige verso l’e-
                  sterno, verso l’Altro da Sé, non è di certo implodente, l’energia non
                  è centripeta, “autoreferenziale”, come in questa raffigurazione.
                  Il suo inconscio è talmente forte che al suo Io non è rimasto altro
                  che scendere a compromessi con esso: la possibilità di un’esisten-
                  za in una non-esistenza, la negazione della coscienza, in cambio di
                  quella poca energia sufficiente, e non in ogni momento, a soprav-
                  vivere, la falsa rappresentazione mentale di una imago materna
                  talmente positiva da agognare di ri-entrare, di ri-immergersi in
                  questo mare: “La madre buona è l’acqua che contiene il feto; in quanto
                  madre-pesce essa è il grande serbatoio della vita, che questo pesce sia il
                                                                         2
                  bambino, il maschio fecondante o il singolo essere vivente” .
                  Lui, invece, non avendo un Sé, non avendo un Io, non opera alcun
                  tipo di elaborazione della dimensione archetipica, si limita sempli-


                  2 E. Neumann, Storia delle origini della coscienza. Ed. Astrolabio, Roma, scritto 1949-1978, p. 80.

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