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Dietro il fuoco e dietro il gesto piromanico


                  e più nitido, poiché nessuna metafora come quella di Gesù, ed in
                  particolare di Gesù Bambino, è più appropriata, se non addirit-
                  tura banale, per rappresentare la coscienza umana ai suoi esordi
                  e, di conseguenza, nessun simbolo meglio della figura della
                  Madonna può raffigurare l’archetipo della Grande Madre,
                  dell’“Ouroboros” autogenerante, che è quella energia della psi-
                  che-interna e del mondo-esterna che uccide se stessa, sposa se
                  stessa e feconda se stessa. Come? Generando e concependo,
                  divorando e partorendo, è attiva e passiva: è buona e conte-
                  stualmente così cattiva!
                  Nella mente di quest’uomo vedremo che predomina l’aspetto
                  negativo e terrificante della Grande Madre, dell’inconscio che
                  non vuole separarsi e far crescere la sua più “grandiosa” creatu-
                  ra: la coscienza, la parte conscia della psiche umana!
                  Tale ipotesi si basa sull’osservazione diretta e la successiva analisi
                  in chiave psicologica delle affermazioni e del comportamento
                  tenuto dal soggetto durante tutta la durata dell’intervista di circa
                  4 ore. Infatti, dopo circa 46 minuti dall’inizio dell’intervista l’uo-
                  mo menziona lo stendardo, che ha in casa, sul quale girerà tutta la
                  comunicazione; in tal modo fa entrare o più che altro mostra il suo
                  delirio, la fine del mondo, come la chiama lui e verso la fine del
                  colloquio, quando gli verrà chiesta l’autorizzazione per fotogra-
                  farlo, risponderà: “Beh debbo chiedere qua vediamo un po’, comunque
                  un mostro, un mostro che ha fatto quel drappo lì di conoscenze, perchè
                  quello (sospira nervoso) bisogna averlo davanti, vederlo davanti nei
                  vari problemi della vita, ‘sto stendardo qua dei vari problemi della vita,
                  che capitano, che succedono, da tenere e ti dà la risposta, per un modo di
                  essere, per una questione politica,….Beh di valore, le sto dicendo è un
                  quadro, un quadro mostruoso da…(balbetta nervoso) per le risposte che
                  dà! Per le risposte… sì, è come se uno gli fa le domande e lì ci trovi le
                  risposte e ci trova più risposte, in base all’istruzione che uno c’ha, come
                  mi posso spiegare, beh, la prossima volta ne parleremo no? Eh, allora, qui
                  ci vuole lo stendardo, qua ci vuole lo stendardo! Alla fine se vogliamo
                  entrare nei particolari e (ride nervoso) qui c’è da…”.
                  Questa particolare dinamica, che si può semplicemente ipotizza-
                  re e di certo non è intenzione rappresentarla come verità assolu-
                  ta, ricorda la trama di un film il cui titolo, appunto, è “Ricomin-
                  cio da capo” .



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