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L’esperienza di un’azienda vinicola


                   vendiamo ad altri imbottigliatori allo stato sfuso in cisterna,
                   per la maggior parte vengono poi esportati nei mercati degli
                   Stati Uniti e del nord Europa. L’azienda è oggi certificata IFS,
                   DLG ed ISO, altre certificazioni sono in procinto di essere
                   implementate.
                   Pur in un momento così difficile per l’economia i nostri bilan-
                   ci chiudono con un piccolo utile ed io sono moderatamente
                   ottimista per il futuro pur dovendo adeguare tutta la filiera ad
                   un atteggiamento molto morigerato che non vedrà più realiz-
                   zare le marginalità di un tempo. Mi confronto quotidiana-
                   mente con l’ansia di non saper trasferire in questi ultimi anni
                   un reddito sufficiente al viticoltore che si trova a combattere
                   con costi in aumento e PLV in diminuzione, a volte sotto il
                   livello del costo. Rimango sempre stupito dalla grande dignità
                   e dalla capacità di resistere dell’agricoltore ma vorrei che que-
                   sto sacrificio vedesse fine.
                   Credo fermamente che la tutela dalle contraffazioni delle
                   denominazioni possa essere una forma di garanzia del red-
                   dito e della sostenibilità dell’agricoltore oltre ad un dovere
                   verso il consumatore; mi auguro che in futuro si possano tro-
                   vare le risorse economiche e la volontà politica per sostenere
                   l’attività di controllo; credo anche che solo un ente super par-
                   tes possa svolgere questo compito con la “terzietà” sufficien-
                   te. Oggi vedo con timore spostarsi l’onere economico dei
                   controlli sul produttore che deve pagare chi lo controlla
                   secondo una logica anglosassone: speriamo ciò almeno riesca
                   a conservare trasparenza ed equità. Se così non fosse le aree
                   marginali, le produzioni di collina e di montagna, la piccola
                   viticoltura tutta, andrebbero a sparire non trovando alcuna
                   voce, economicamente forte, che si alzi in loro difesa: para-
                   dossalmente le aree vitivinicole più vocate del nostro Paese,
                   tra cui la nostra, potrebbero essere quelle maggiormente a
                   rischio di estinzione.











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