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L’esperienza di un’azienda vinicola
seppe viene inoltre lasciato libero il territorio dell’intera pro-
vincia di Trento per la vendita delle bottiglie in modo tale da
far si che sia partecipe attivo della fase promozionale e com-
merciale. Il risultato che stiamo tentando di ottenere è quello
di poter cosi razionalizzare le nostre risorse utilizzando quel-
le che gia esistono non replicandone di nuove permettendo a
chi coltiva in montagna di dedicarsi totalmente alla attività di
viticoltore, senza nel contempo negargli o sottrargli la soddi-
sfazione di poter vendere il proprio vino in loco e di raccon-
tarne la storia da protagonista.
Quante aziende di montagna lasciate sole sono perite, la mon-
tagna abbandonata ed il territorio depauperato?
Credo che le cantine, i caseifici o i magazzini frutta potrebbe-
ro mettere a disposizione le loro strutture ed i loro uomini per
micro progetti di questo tipo mantenendo in loco il coltivato-
re che ancora ha voglia di vivere in montagna e di raccontare
la propria storia. Così facendo credo avremo la nascita di una
pluralità di soggetti che divengono promotori motivatissimi
del territorio, vivendolo in prima persona e raccontandolo con
parole finalmente sincere.
Altro progetto di condivisione di risorse è quello sviluppato
con il piccolo produttore Maurizio Zardini, nell’alta collina
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