Page 142 - 5-8 GALAN I bozza:orientamento I bozza
P. 142
Dal turismo rurale a quello eco-gastronomico: il caso del Sannio beneventano
DAL TURISMO RURALE A QUELLO
ECO-GASTRONOMICO: IL CASO
DEL SANNIO BENEVENTANO
di Anna Zollo*
La bellezza del paesaggio italiano e la sua ricchezza sono state spesso
fonte d’ispirazione, nel passato, per poeti nostrani e stranieri. Oggi il paesag-
gio non è più solo un concetto astratto, ma rappresenta il fondamento dell’i-
dentità delle diverse comunità che lo abitano e una risorsa indispensabile del-
l’economia. L’obiettivo al quale si mira è la valorizzazione del nostro territo-
rio nel suo complesso di storia, arte, sapori e tradizioni, promovendo un turi-
smo che unisca avventura, natura e la ricerca di gusti perduti.
The beauty of the Italian countryside and its wealth were often a source of
inspiration in the past for local and foreign poets. Today the landscape is no lon-
ger just an abstract concept, but it represents a foundation element of identity for
the different communities that live there and a vital economic resource. The pur-
sued target is the enhancement of our region, as a whole, from a history, art, tastes
and traditions point of view, promoting a type of tourism that can combine adven-
ture, nature and the search for lost flavours.
l paesaggio italiano deve essere considerato nella nuova lettura
come “unicum” ambientale, dove la mano dell’uomo ha trasfor-
Imato, plasmato, modificato, arricchito di borghi e centri storici
il territorio, dove si fondono paesaggio naturale, paesaggio agra-
rio, paesaggio storico, paesaggio rurale, e paesaggio alimentare.
Analizzando i saggi tradizionali, presenti in letteratura, e tra l’atro
il Viaggio in Italia Goethe si coglie un aspetto assolutamente specifi-
co del Bel Paese, che lo rende unico al mondo. Goethe scrive a propo-
sito del paesaggio italiano e di quanto in esso vi si intrecci e si crei,
una “seconda natura” alla quale hanno concorso le mani di artisti, di
mecenati, di artigiani, o di “artieri” come li definiva lo storico Piero
Camporesi in uno dei suoi volumi più acuti (Le belle contrade, Gar-
zanti, 1992). Il paesaggio è visto quindi sia come insieme dei segni
lasciati dall’uomo sul territorio, sia quale deposito di storia (Molesti
R., 2008), poiché in esso è rappresentato e testimoniato sia il passa-
* Professoressa a contratto in Ecologia presso la Facoltà di Architettura Quaroni- Università
Sapienza Roma e dottoranda en Direction e Pianificacion do turismo Facultad de Sociologia
Università Corugna
SILVÆ - Anno VI n. 13 - 145