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Dal turismo rurale a quello eco-gastronomico: il caso del Sannio beneventano


                  mezzogiorno uniche per bellezze paesaggistiche, culturali oltre
                  che gastronomiche e che quindi ben si prestano per attività lega-
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                  te al turismo integrato , che consentano così di decomprimere
                  l’eccessiva presenza causata dal turismo di massa presente sulla
                  fascia costiera. In particolare molte proposte progettuali hanno
                  avuto quale area di studio quelle delle aree interne della Cam-
                  pania e del Sannio, proponendo delle attività di riqualificazione
                  e rifunzionalizzazione del territorio.

                  Il paesaggio sannita: proposte di un turismo integrato


                  Il territorio sannita è un’area ad elevata vocazione rurale (cono-
                  sciuta tra l’altro per le tipicità enogastronomiche) infatti molte-
                  plici sono i segni ancora presenti oggi a testimonianza delle
                  civiltà che lo hanno abitato.
                  Ulteriore elemento caratterizzante il territorio sannita è rappre-
                  sentato, dall’attività agrosilvopastorale. Il Sannio può essere
                  inteso quale crocevia della pratica della transumanza (attività
                  che ha caratterizzato l’economia del mezzogiorno d’Italia fino
                  ad alcuni decenni fa). Il tratturo Pescasseroli - Candela, in parti-
                  colare attraversava ed attraversa tutt’ora i territori del Sannio e
                  dell’Irpinia e quindi la provincia di Benevento: ventiquattro
                  sono i comuni sanniti attraversati, per una superficie di circa
                  872,46 Km2 ed una popolazione di 50.258 abitanti. Specificata-
                  mente i comuni interessati sono Baselice, Buonalbergo, Campo-
                  lattaro, Casalduni, Castelfranco in Miscano, Castelpagano,
                  Castelvetere in ValFortore, Circello, Collesannita, Foiano di
                  Valfortore, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Ginestra degli
                  schiavoni, Molinara, Montefalcone di ValFortore, Morcone, Pon-
                  telandolfo, Reino, San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio la
                  Molara, San Lupo, San Marco dei Cavoti, Santa Croce del San-
                  nio, Sassinoro. Alla pratica armentizia si legano anche le antiche
                  vie della fede, ed in particolare la Via Micaelica – via Francigena
                  del Sud che tocca principalmente i territori dei Comuni di Faic-
                  chio, San Salvatore Telesino, Telese, Castelvenere, Guardia San-

                  2 Eugenia Aloj, Anna Zollo, Mariagrazia De Castro Il progetto south Italy per il rilancio della
                    rete tratturale come mosaico paesistico – ambientale ed opportunità di ecoturismo inTuristi-
                    ca Mercury n.3/08 Aloj E., De Castro M, Zollo A (2008). Il recupero delle vie della transu-
                    manza nel bacino del Mediterraneo nell’ottica del rilancio dell’ecoturismo. In: Giovannini M.,
                    Ginex G., (a cura di), Spazi e culture del Mediterraneo. p. 87-93, Roma: Kappa.

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